SENIGALLIA – La deputata senigalliese Beatrice Brignone denucia che l’ufficio scolastico regionale non vuole incrementare l’organico, e chiede l’intervento immediato del ministro.
«Le scuole marchigiane necessitano l’incremento dell’organico di autonomia di almeno milleduecento posti al fine di garantire la copertura adeguata ai fabbisogni essenziali anche per le scuole ubicate nelle zone colpite dal sisma. E mentre è forte la preoccupazione di tutti, l’Ufficio scolastico regionale pare sia privo d’informazioni su nuove iscrizioni di studenti, dati organico docenti e personale Ata. – Ha denuciato Brignone – La Regione Marche, inoltre, si è trovata nella condizione di dover richiedere al Ministro dell’istruzione un rapporto diretto con gli uffici ministeriali o la nomina di un responsabile nazionale con cui affrontare le problematiche esposte, data la resistenza dell’attuale direttore scolastico regionale a collaborare con gli Enti preposti al fine di trovare soluzioni alle necessarie scelte per l’efficienza della scuola delle Marche.
Il Ministro Fedeli intervenga urgentemente con gli strumenti di cui dispone, per garantire l’organico necessario al buon funzionamento della scuola marchigiana e al diritto allo studio. Ho chiesto infine di assumere iniziative volte a fare chiarezza sulle modalità di gestione dell’Ufficio scolastico regionale Marche, in particolare da parte del Direttore Generale. – Lo dichiara la deputata di Possibile, Beatrice Brignone – Considerata la difficoltà di collaborazione da parte del Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Marco Ugo Filisetti, con l’Assessorato regionale alla pubblica istruzione e con i sindacati del comparto scuola, è stata presentata un’interrogazione in VII Commissione indirizzata al Ministro dell’istruzione.
Le parti coinvolte hanno più volte lamentato la difficoltà a intrattenere rapporti con Filisetti, tanto che alcuni giorni fa, nell’ambito di una riunione presso l’Ufficio scolastico regionale, i sindacati hanno abbandonato il tavolo di confronto a causa dell’impossibilità di intrattenere corrette e costruttive relazioni che in passato avevano contraddistinto la nostra regione».