FABRIANO – I buoni spesa Covid-19 erogati, con fondi nazionali, non bastano per venire incontro alle esigenze di Fabriano e del comprensorio. I buoni alimentari una tantum sono una prova: all’Ambito 10 sono arrivate 650 domande e 315 sono state escluse per mancanza di risorse, nonostante un plafond pari a 123.600 euro. Delusione e sconforto per chi è rimasto escluso.
La situazione
A fare chiarezza è il coordinatore d’Ambito 10, Lamberto Pellegrini, che gestisce questo progetto per i Comuni di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto D’Esi, Genga e Serra San Quirico. «Le domande pervenute sono 650, quelle escluse per mancanza di requisiti 76, quelle ammesse 259, quelle escluse per mancanza di risorse 315. In tutto le risorse erogate ammontano a 123.600 euro». Il coordinatore d’Ambito precisa ulteriormente.
«Siamo partiti da reddito Isee zero e ci siamo dovuti fermare a 4.292,97 euro». È la conferma che la crisi c’è e che il covid-19 ha dato il colpo di grazia. In pochi, forse, si aspettavano così tante domande. Sulla vicenda interviene anche il sindaco, Gabriele Santarelli. «Le risorse sono quelle trasferite dal Governo. In questi giorni l’Ambito ha iniziato ad erogare i buoni spesa. Escluse per mancanza di risorse ben 290 domande. In tutto sono molte di più di quante ne sono arrivate quando abbiamo fatto gli altri bandi. Un particolare del tutto imprevedibile». L’auspicio di tutti coloro che sono rimasti esclusi e che si possano, in qualche modo, riaprire i termini. Questo significherebbe che saranno giunte delle nuove risorse economiche. Oltre alla crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus, per Fabriano e il suo comprensorio, la situazione è ancora più difficile per via della crisi economica che sta attanagliando questo comprensorio da oltre un decennio.