CASTELFIDARDO – La squadra biancoverde perde un tassello pregiato del suo centrocampo: Alessandro Borgese, dopo una lunga carriera sui campi di serie C e D, decide di approdare in Eccellenza al Fabriano Cerreto, dove ritroverà l’altro ex Castelfidardo William Bordi, anche lui ai saluti dopo tre stagioni a Castelfidardo. E’ durata invece una sola stagione l’esperienza di Borgese nella squadra dei fisarmonicisti, iniziata l’anno scorso a campionato in corso con l’esordio in campo, ironia della sorte, proprio nel derby contro il Fabriano Cerreto, e conclusa dopo 28 presenze, un gol e tanti lampi di classe cristallina. Una decisione per certi versi inaspettata, considerando che Borgese e la sua famiglia hanno messo radici proprio a Castelfidardo, e che lascia con l’amaro in bocca tanti tifosi biancoverdi.
«Mi dispiace lasciare Castelfidardo –spiega Borgese – qui mi sono trovato davvero bene e lascio un grande gruppo. Raramente si trovano squadre e ambienti così uniti. Quando sono arrivato lo scorso anno mi sono inserito subito alla grande anche grazie ai miei compagni di squadra. Sarei rimasto più che volentieri anche quest’anno, ma purtroppo non siamo riusciti a trovare un accordo con la società».
Che effetto fa lasciare la squadra di quella che è diventata la tua città?
«A Castelfdardo ci vivo, qui ho la mia famiglia e gli affetti, tanti amici. Questa è una bella realtà, con una squadra molto seguita per la serie D, ci sono poche di piazza nelle Marche che hanno un seguito del genere. Anch’io sinceramente avrei preferito un’altra soluzione, ma il calcio purtroppo è anche questo».
Che bilancio fai del tuo anno in biancoverde?
«Penso di aver dato tutto per questa maglia. A Dicembre avevo avuto offerte anche importanti che non ho tenuto neanche in considerazione perché volevo rimanere a Castelfidardo e fare bene qui. Alla fine ci siamo tolti molte soddisfazioni, al di là dell’ultimo periodo dove purtroppo abbiamo terminato la stagione nel peggiore dei modi. Peccato perchè c’erano le premesse per fare ancora meglio. Ma in ogni caso rimane un’ottima annata soprattutto considerando quelli che erano gli obiettivi iniziali, penso che abbiamo fatto vedere anche un bel gioco e tenuto testa a squadre importanti».
Com’è maturata la decisione di andare al Fabriano?
«Sono andato nella squadra che mi ha cercato di più e ha dimostrato di voler puntare su di me con più convinzione. Sinceramente qualsiasi calciatore spera di scendere di categoria il più tardi possibile. Ho accettato Fabriano sapendo che al 99 per cento sarei andato a giocare in Eccellenza, ma il progetto è serio e ambizioso e ho fatto una scelta di prospettiva sperando di riconquistare sul campo la serie D».
In futuro ti vedremo anche nelle vesti di allenatore?
«Se il fisico me lo permette spero di continuare a giocare per altre 2 o 3 stagioni. Poi confesso che mi piacerebbe cominciare ad allenare, partendo dai ragazzi delle giovanili più che da una prima squadra».