OSIMO – Gli anni d’oro della serie C sono un lontano ricordo, ma il derby che andrà in scena domani al Diana (alle ore 15.30) tra Osimana e Anconitana è comunque uno di quegli eventi sportivi da segnare in agenda, che torna dopo ben 36 anni.
Tantissime le sfide del passato ricche di aneddoti e di episodi memorabili. Il più famoso forse quello della monetina che decise lo spareggio del ’78 sul campo neutro dell’Helvia Recina di Macerata: il derby finì in parità e non erano previsti i calci di rigore, così finì a “testa o croce” e vinse l’Osimana, anche se poi anche i dorici furono ripescati in C2. Il più amaro invece è legato alla sconfitta di Francavilla – con i successivi sospetti di combine – che costò ai giallorossi la promozione in C1 proprio a vantaggio dell’Ancona.
L’ultima sfida risale invece al 1982 in serie C2, con l’Anconitana allenata da Mascalaito che puntava alla promozione e i giallorossi in lotta per non retrocedere. Vinsero i dorici davanti ad un Diana pieno fino all’inverosimile con 6000 spettatori sugli spalti. Cifre ed emozioni d’altri tempi. Da allora le due squadre non si sono più incontrate in partite ufficiali e la serie C è ormai lontana per entrambe. Il palcoscenico di domani è il modesto campionato di Promozione e il pubblico degli anni ’80 è impensabile al giorno d’oggi, eppure Osimana-Anconitana è ancora un sfida che affascina e mobilita gli sportivi.
Potrebbero esserci 1500 persone domani allo stadio Diana, attualmente omologato per 2000, numeri record a questi livelli. In Ancona sono stati polverizzati i 500 biglietti messi a disposizione in prevendita per il settore ospite, rimangono ancora posti nella gradinata dei locali (dove sono stati venduti circa 200 biglietti in prevendita) al costo di 10 euro e in tribuna centrale al prezzo di 15 euro comprensivo di un buffet pre-partita. Ma anche la città dei “senza testa” è in fibrillazione e domani c’è da star sicuri che al botteghino ci sarà la fila delle grandi occasioni.
Previsto dalle Forze dell’Ordine un piano di sicurezza ad hoc, con parcheggi e ingressi separati tra le due tifoserie. Inevitabile il derby del tifo sugli spalti, acceso ma – si spera – all’insegna della reciproca correttezza. Meno equilibrato quello sul campo da gioco, dove l’Anconitana gode ovviamente dei favori del pronostico. «Loro sono una corazzata con giocatori di categoria superiore e qui sono di passaggio, noi invece una squadra competitiva che punta a fare un buon campionato, spiega il ds dell’Osimana Giovanni Giacco, una bandiera giallorossa, da 40 anni in società prima come giocatore e poi come dirigente».
«Ci mancano due difensori per infortunio, Bergamini e Baro – continua – ma in attacco siamo temibili e possiamo dire la nostra. Non partiamo battuti, ci giocheremo le nostre carte fino in fondo». Sarà Davide contro Golia, la “bella” Osimo contro il vicino capoluogo di Regione. Due realtà così diverse, per spirito mentalità e anche dialetto, eppure così vicine, a meno di 20 chilometri di distanza. La sfida è aperta.