Pesaro

Cambiamento climatico, Valdinocci (Fdi): «Pesaro adotta la strategia Fever, ma è solo propaganda»

Il consigliere di quartiere: «Curare il verde che c'è, non arricchire consulenti che non incidono sugli impatti del clima»

PESARO – Strategia Fever contro il cambiamento climatico. I dubbi di Marcello Valdinocci (Fdi).

«Il Comune di Pesaro e il suo assessore alla Sostenibilità Maria Rosa Conti hanno presentato e adottato “La Strategia FEVer (Funzioni Ecologiche del Verde)”, strategia ancora ai primi passi, ma da come afferma l’assessore che deve  accelerare, sollecitati dal cosiddetto giorno più caldo, il passato sabato 26 agosto, che ha registrato una temperatura massima di 39° C, cosa che non avveniva da 71 anni, esattamente dal 16 agosto 1952. Ventitré mesi dopo il record storico registrato a Pesaro il 6 luglio 1950 quando il termometro salì a 39,2°.

Già questo a mio modesto parere porta ad una riflessione, “ma fino adesso cosa è stato fatto?”, ovvero, se la temperatura fosse stata di qualche grado in meno il problema non sussisteva? Si esce fuori con un articolo o con una paventata soluzione solo quando il problema pare inaccettabile?

Questa è una strategia che esiste già dal 2018, perché fino ad ora non è stata presa in considerazione e quindi attuata? Investire su programmi a lunga scadenza, se pur importanti, si traduce in una serie di spese dissipative, di chiara impronta ecologista e non strutturali».

Per Valdinocci: «Le evocazioni dell’assessore Conti sono operazioni per così dire “cosmetiche” che prevedono una infinita raccolta di dati e una conseguente applicazione di modelli un poco evanescenti, che sicuramente possono rendere lieta la vita dei consulenti ma che non incidono nelle reali dinamiche degli impatti del clima e delle sue manifestazioni, anche volendo partire dai bisogni profondi dell’uomo.

A mio avviso le priorità sono altre in questa città; le aree urbane ci sono e vanno conservate e manutenute bene, mentre invece sono mal curate, come tutto il verde urbano. Prendiamo come esempio gli alvei del Foglia nel territorio comunale: sono lasciati in uno stato indecoroso, ci sono moltissime città che manutengono gli alvei dei loro fiumi come dei veri parchi con alberature curate.

La gestione idrica attiene alla cura degli alvei, alla possibilità di rimuovere la legna senza essere sanzionati, al farsi promotori di progetti tesi all’estrazione di acque profonde e non da pozzi di falda.

Un altro esempio, – gli alberi dei parchi urbani cittadini, come quelli lungo le strade sono anche loro lasciati crescere senza le dovute cure. La manutenzione viene sempre svolta in emergenza e non preventivamente, l’intera area del Parco Miralfiore polmone importantissimo e un fiore all’occhiello per Pesaro, è stato ed in parte è ancora, lasciato crescere senza alcun senso, nemmeno i boschi più sperduti della nostra provincia sono lasciati nelle stesse condizioni. – e l’assessore esce fuori adesso con una strategia? Basta attuarne una, la cura di quello che esiste».

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