CAMERANO – Il Comune di Camerano risponde all’atto vandalico di un ignoto che ha incendiato l’albero di Natale la notte tra martedì e mercoledì scorso (15 dicembre). Oggi, venerdì 17, viene allestito il nuovo albero e domenica 19 alle 17 sarà acceso di nuovo, sempre in piazza Roma, con una cerimonia e l’accompagnamento musicale. «Il Comune ha lavorato incessantemente per poter donare a Camerano l’albero di Natale che merita, con la certezza che la cittadinanza parteciperà all’evento, come ferma risposta all’inqualificabile atto di vandalismo avvenuto nei giorni scorsi – dice il sindaco Oriano Mercante -. Con l’occasione si potrà visitare la mostra presepiale nella chiesa di San Francesco».
I cameranesi di passaggio in pieno centro storico già la mattina seguente all’atto non hanno potuto fare a meno di notare che il loro albero di Natale era stato danneggiato. Nella notte infatti ignoti avevano appiccato il fuoco all’albero di Natale posto in piazza Roma, simbolo dello spirito natalizio della comunità cameranese che l’8 dicembre scorso vi si è riunita attorno per l’accensione delle luminarie e la celebrazione dell’inizio delle feste, con una vivace partecipazione e la volontà di una definitiva ripartenza.
Le indagini
Polizia Municipale e Carabinieri sono già al lavoro per rintracciare il responsabile ripreso dalle telecamere di videosorveglianza poste in piazza Roma. Pare che dalle telecamere di videosorveglianza sia stato inquadrato un uomo incappucciato.
L’amministrazione comunale fa appello alla cittadinanza affinché collabori all’individuazione del responsabile del danneggiamento dell’albero di Natale e fornisca eventuali informazioni utili per rintracciare i responsabili. L’assessore ai Servizi sociali Chiara Sordoni commenta: «Quello che fa arrabbiare e fa male al tempo stesso è pensare all’impegno, alle aspettative, a tanti bambini e famiglie, adulti più o meno giovani, che si sono riuniti dopo tanto tempo tutti insieme con musiche, sorrisi, allegria e speranze sotto le sue fronde. All’applauso di cuore quando è stato acceso, quasi liberatorio, quasi a dire “sì, e stato difficile, lo è ancora, ma noi ci siamo, tutti insieme, qui”».