CAMERANO – L’attività nel cantiere brulica, con più di 25 operai al lavoro per il nuovo ospedale Inrca di rete all’Aspio di Camerano che dovrebbe essere pronto entro il 2022. I lavori, dopo il valzer delle ditte, erano ripresi a febbraio e in questi giorni sono ricominciati dopo la pausa forzata per il Covid.
Circa cento i milioni di investimento per la struttura comprese le opere di viabilità di collegamento (11 milioni), 16mila i metri quadrati di superficie della platea di fondazione, come due volte e mezzo un campo da calcio, e 298 pilastri con isolatori “a pendolo” e dissipatori per una garanzia antisismica di quarto livello.
«Permetterà all’ospedale di continuare a lavorare anche con un sisma del settimo grado», afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Giorni fa ha raggiunto il cantiere per un sopralluogo assieme ai tecnici regionali e all’impresa appaltatrice ConsCoop, capofila delle imprese con il direttore generale Massimo Batani, all’ingegnere della Regione Andrea Bartoli con l’architetto Nardo Goffi e alla sindaca di Camerano Annalisa Del Bello.
«Vedere il cantiere riaperto ripaga di tutti gli sforzi fatti per concludere un iter travagliatissimo – ha detto il governatore -. È un progetto molto valido che ha avuto un iter difficilissimo per problemi legati alle difficoltà delle imprese su scala nazionale, un iter talvolta scoraggiante per cui abbiamo dovuto rifinanziare i lavori ogni anno e affrontare attività legali-amministrative aggiuntive davvero impegnative per la struttura regionale. Gli operai al lavoro diventeranno presto 45, le gru si muovono e il cronoprogramma è serrato».
«Sarà un vero ospedale di rete, integrato con Osimo, e infatti siamo passati a un livello superiore rispetto al progetto iniziale, aumentando dai 255 posti letto a 326, garantendo un’area con dieci posti di semintensiva che prima l’Inrca non aveva, doppi percorsi per la sezione dell’emergenza e pronto soccorso – ha detto il direttore generale dell’Inrca Gianni Genga -. Abbiamo lavorato in stretta connessione con la Regione per un’opera strategica per l’intero sistema sanitario regionale».
A marzo 2021 sarà possibile vedere l’elevazione del primo piano.