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Caos Tari a Osimo, Confartigianato dalla parte degli imprenditori

L'arrivo di centinaia di cartelle esattoriali per la tassa sui rifiuti alle imprese del Comune di Osimo per importi di decine di migliaia di euro, ha destato grande preoccupazione. Convocato per giovedì (7 dicembre) l'incontro del comitato degli imprenditori

OSIMO – L’arrivo di centinaia di cartelle esattoriali per la Tari agli imprenditori del Comune di Osimo per importi di decine di migliaia di euro ha provocato uno stato di allarme nell’imprenditoria locale. «Gli imprenditori aspettano da tempo azioni di sostegno per essere messi in condizione di investire e creare nuova occupazione, invece si trovano di fronte all’ennesima richiesta di esborso di risorse da sottrarre all’attività produttiva – dichiara Paolo Picchio, responsabile di zona della Confartigianato. Il caos Tari permette di fare cassa a danno delle imprese. I piccoli imprenditori non sono evasori e così si indebolisce il tessuto produttivo».

Il comitato degli imprenditori di Confartigianato intanto è stato convocato per domani, giovedì 7 dicembre, momento in cui saranno valutate le azioni di natura tecnica e sindacale da intraprendere con i dirigenti locali a tutela e sostegno dei soci. «Probabilmente ci troviamo davanti a un’interpretazione estensiva delle norme, in alcuni casi autentiche forzature per quanto riguarda la definizione delle superfici esenti dato che sono dedicate ad attività che producono rifiuti speciali non assimilabili a quelli urbani, smaltiti a spese dell’utente – continua Picchio -.

Il segretario della Confartigianato di Osimo Paolo Picchio
Il segretario della Confartigianato di Osimo Paolo Picchio

Non ci troviamo di fronte a forme di evasione ma a questioni tecniche che riguardano l’interpretazione di una normativa particolarmente complessa. L’Amministrazione comunale ha sicuramente sbagliato la metodologia dell’intervento perché si è arrivati ad inviare cartelle esattoriali, con applicazione retroattiva di spese e sanzioni, senza un controllo preventivo e un confronto con le associazioni di categoria come suggerito anche da circolari ministeriali che auspicano interventi concertati per evitare l’insorgere del contenzioso».

Con una variazione dell’assestamento di bilancio approvata una settimana fa in Consiglio comunale , il Comune ha stimato che “introiterà” da Tia e Tares due milioni di euro attraverso gli accertamenti che sono già partiti. Una somma che figura tra le maggiori entrate correnti derivanti dalla lotta all’evasione Tari che con la variazione vengono iscritte nell’esercizio finanziario 2017. Le maggiori uscite correnti, scorrendo il documento, sono costituite principalmente dal milione e 400mila euro degli stessi accertamenti accantonato nel fondo crediti di dubbia esigibilità.