OSIMO – I controlli sulla Tari svolti dal Comune di Osimo sono stati più di 800, tra questi più di 534 sono risultati in regola, cioè quasi sette aziende su dieci. «La nostra associazione ha cercato di censire i soci che hanno ricevuto le cartelle e nella stragrande maggioranza dei casi possiamo sostenere senza dubbio che ci sono errori e incomprensioni a favore degli stessi imprenditori che permetteranno di rettificare gli importi – affermano dalla Cna -. Per tale ragione i vertici dirigenziali della Cna di zona sono contrariati da questa “caccia alle streghe”». L’associazione esprime anche contrarietà per il metodo utilizzato, così come la Confartigianato che ieri mattina, 13 dicembre, ha avuto un incontro interlocutorio con il sindaco Simone Pugnaloni in Comune proprio sul tema, gli accertamenti da migliaia di euro inviati nei giorni scorsi a tante aziende osimane. Presenti alcuni imprenditori che adesso minacciano la “class action”.
«La Cna chiede che i tavoli con le associazioni vengano fatti prima e non quando ormai sono state fatte le scelte e dettate le tempistiche: concertazione vuol dire che le decisioni vengono condivise dai principali interlocutori (le associazioni di categoria e gli enti pubblici), altrimenti siamo di fronte a una parola senza senso – commentano Andrea Cantori e Luigi Giambartolomei della Cna di Osimo –. In secondo luogo la Cna sottolinea la necessità di una certezza normativa su un tributo che ha cambiato nome quattro volte in pochi anni: Tarsu, Tia, Tares e Tari. Avremmo voluto fare queste osservazioni e altre ancora al sindaco o all’assessore preposto in occasione dell’incontro organizzato dalla Cna provinciale lunedì sera, 11 dicembre, dove erano stati invitati tutti i sindaci della maggiori città provinciali proprio sul tema delle tasse locali. Per prendere posizione abbiamo atteso diligentemente questo incontro, censendo i nostri soci che hanno ricevuto le cartelle, raccogliendo testimonianze e informazioni ma all’incontro gli amministratori osimani erano assenti. Impensabile che dopo le polemiche suscitate dall’azione di riscossione del Comune di Osimo non si mandi un proprio rappresentante a un dibattito come quello organizzato dalla Cna provinciale soprattutto per il rispetto della presenza di imprenditori osimani che volevano interloquire proprio su questo tema».