ANCONA- San Silvestro e cenone in casa o, come quasi un italiano su 10 a Natale, facendo ricorso all’asporto o alla consegna a domicilio. Un campanello d’allarme arriva da Coldiretti Marche, che allerta sul cibo pirata di dubbia provenienza o di provenienza estera, dove la legislazione sulla sicurezza alimentare e sui controlli, meno rigidi di quelli italiani: «Alte concentrazioni di mercurio nei filetti di tonno e salame alla salmonella dalla Spagna, listeria nel salmone danese, frammenti di gomma nello yogurt alla frutta tedesco e ancora salmonella nella frutta secca boliviana. Sono ben 74 le allerte gestite dal Servizio Veterinaria e sicurezza alimentare regionale da gennaio ad ottobre 2020».
Un dato sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno – «80 allerte nei primi 10 mesi, 133 la conta finale del 2019», spiega Coldiretti – e che evidenzia come, nonostante la crisi pandemica, i controlli sulla filiera agroalimentare non siano venuti meno per dare trasparenza e genuinità ai consumatori.
«Dei 74 allarmi sul cibo, il 21% ha riguardato carne fresche e salumi mentre quasi il 15% pesce e altri prodotti ittici. Le ispezioni non si sono fermate: durante il lockdown l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi ha effettuato oltre 600 controlli sulla filiera marchigiana a difesa dell’agroalimentare genuino e di qualità. Come fare per ridurre il rischio di inciampare su alimenti sani senza brutte sorprese? Il consiglio di Coldiretti Marche è quello di «leggere bene le etichette che riportano l’origine dei prodotti (a oggi obbligatoria su pasta, passate di pomodoro, miele, olio extravergine di oliva, latte e derivati, carne bovina, pollo, ortofrutta fresca e, ultimamente, anche della carne impiegata nei salumi) oppure affidarsi agli agricoltori che fanno la vendita diretta».
E se non si ha volgia di cucinare? «Allora è possibile farsi consegnare il Cenone a domicilio da uno dei tanti agriturismi che hanno avviato questo tipo di servizio per ovviare alla chiusura imposte dalle misure anti contagio. Asporto e la consegna a domicilio sono consentite fino al coprifuoco delle 22. Una boccata di ossigeno per molte realtà della ristorazione stremate dalle difficoltà provocate dalla chiusura forzata in un periodo in cui si realizza quasi 1/5 del fatturato dell’anno» concludono da Coldiretti.