CASTELFIDARDO – Il comune fidardense lancerà ufficialmente il primo progetto di comunità energetica nella zona del Cerretano. Le comunità energetiche possono essere una risposta alla crisi attuale? È stata questa la domanda posta dalla presidenza della Cna di zona Sud di Ancona all’assessore al Bilancio del comune di Castelfidardo Sergio Foria che ha partecipato alla riunione di presidenza. L’assessore Foria ha illustrato il progetto fidardense che nasce a seguito della normativa italiana sulle comunità energetiche rinnovabili che dà attuazione alla Direttiva Europea Red II sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
La comunità energetica è costituita da persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, che condividono l’energia di un impianto di produzione da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico). L’impianto può essere gestito da un unico soggetto, che può essere un ente pubblico (Comune) oppure da tutti i soggetti che vogliono dare vita alla comunità energetica (es. tramite una associazione). «Per quanto riguarda l’esperimento fidardense la gestione della comunità energetica sarà attuata attraverso la costituzione di un’associazione a cui farà parte il Comune di Castelfidardo assieme ai cittadini che vorranno farne parte. Si vuole costituire questa comunità energetica sfruttando un impianto fotovoltaico da 40 kW già esistente installato presso il bocciodromo in zona Cerretano», spiega Foria. L’energia prodotta sarà utilizzata per autoconsumo, l’utilizzatore naturalmente rimarrà allacciato alla rete e continuerà ad avere un contratto con il proprio fornitore di energia elettrica. La differenza sarà costituita dal fatto che un contabilizzatore segnalerà quanta dell’energia prodotta dall’impianto in comune sarà autoconsumata ed in base a questo riceverà un contributo da parte del gse di circa 0,15 euro per ogni kW/h consumato. L’eccesso di energia che la comunità non consumerà sarà immesso in rete. Vista la potenza dell’impianto, si stima che potranno aderire alla comunità dalle 10 alle 20 famiglie.
«In base alle altre esperienze in Italia indicate dall’assessore Foria, ci sembra che tale progetto di comunità energetica previsto a Castelfidardo possa essere sicuramente interessante ed eventualmente replicabile – commenta il presidente della Cna di zona Sud Andrea Cecconi –. Sicuramente può essere una esperienza positiva per piccole comunità di privati supportati da enti pubblici come i Comuni. Per quanto riguarda invece le imprese riteniamo che la questione sia più complessa, in particolare per quello che riguarda l’investimento iniziale negli impianti ed il successivo accordo economico di divisione degli incentivi tra i membri della comunità. La crisi energetica purtroppo, per le imprese, deve avere soluzioni più sistemiche che riguardano l’intera economia nazionale, come per esempio la scelta delle fonti energetiche e il loro approvvigionamento, gli investimenti nella rete elettrica nazionale e locale, incentivi chiari e strutturali per chi investe nelle rinnovabili».