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Carta di Lorenzo, Cardinali di Confindustria: «Il rapporto tra scuola e imprese è essenziale per la crescita dei giovani»

Il presidente di Confindustria Marche commenta la Carta di Lorenzo, la piattaforma nazionale per sensibilizzare sui rischi che corrono gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza scuola-lavoro

Roberto Cardinali, presidente Confindustria Marche

ANCONA – A due anni dalla morte di Lorenzo Parelli (avvenuta il 21 gennaio del 2022), il giovane 18enne morto al suo ultimo giorno di stage in uno stabilimento di Pavia, di Udine, la Carta che porta il suo nome, scritta dalla famiglia con la Regione Friuli Venezia Giulia, diventa una piattaforma nazionale per sensibilizzare sui rischi che corrono gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza scuola-lavoro e duale.

Obiettivi della Carta di Lorenzo, che si inserisce nel progetto “A Scuola in Sicurezza” che coinvolge Regione, Inail, Confindustria Alto Adriatico e Confindustria Udine, sono quelli di promuovere attività formative e informative in materia di sicurezza nelle scuole secondarie di secondo grado.

Neanche un mese dopo nelle Marche (il 14 febbraio del 2022) morì Giuseppe Lenoci, 16 anni di Monte Urano, in un incidente stradale mentre stava facendo uno stage di alternanza scuola lavoro. Una tragedia che scosse il Paese e che riportò al centro del dibattito il tema della sicurezza nei percorsi scuola-lavoro. 

«Trovo condivisibili gli intenti della Carta di Lorenzo – dice Roberto Cardinali presidente di Confindustria Marche -. Non c’è dubbio che il rapporto tra il sistema dell’istruzione-formazione e quello produttivo sia essenziale per la crescita dei giovani, vanno quindi incentivate esperienze che arricchiscano il bagaglio degli studenti ed integrino l’attività didattica».

«È altrettanto chiaro che nella collaborazione scuola-azienda – prosegue Cardinali – sia necessario garantire adeguata tutela ai ragazzi. Quello della sicurezza sul lavoro è un grande tema e una priorità assoluta, lo è ancor di più se riguarda i nostri studenti. Condivido, come espresso nella Carta, che si tratti di una responsabilità collettiva che coinvolge istituzioni, imprese, studenti e che tali percorsi debbano essere messi a punto partendo dalla centralità dello studente come persona in formazione. Credo che la Carta di Lorenzo – conclude il presidente degli industriali marchigiani – possa essere un ulteriore strumento per rafforzare ancor di più la cultura della sicurezza».