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Contatti con jihadisti e materiali compromettenti, tunisino espulso dall’Italia

Tra le frequentazioni persone note per aver assunto posizioni radicali, mentre inc asa son stati trovati documenti inneggianti all'uccisione degli infedeli. Motivi che hanno spinto ad allontanare dalla regione e dallo Stato un 30enne

ASCOLI PICENO – Una minaccia concreta ed effettiva. Così il Ministero dell’Interno ha giudicato la presenza nelle Marche, e precisamente a San Benedetto del Tronto, di un tunisino 30enne che è stato prelevato dalla sua abitazione ed espulso perché ritenuto avere forti legami con soggetti jihadisti.

L’operazione è scattata questa mattina, 17 ottobre, alle prime luci dell’alba: personale della Digos della Questura di Ascoli Piceno e del Ros dei Carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento di espulsione dall’Italia che si è concluso oggi pomeriggio con la partenza da Fiumicino alla volta di Tunisi, scortato da personale della Questura ascolana.

Indagato in un procedimento penale in carico alla Procura della Repubblica DDA de L’Aquila, a suo carico sono emersi una serie di elementi, come rilevato dal R.O.S. dei Carabinieri, tali da far ritenere che fosse inserito in un circuito relazionale con soggetti jihadisti, noti per aver assunto posizioni religiose radicali.
Era stato inoltre trovato in possesso di materiale dai contenuti radicali e inneggianti alle uccisioni degli infedeli, elementi che sono stati ritenuti, da parte del Ministro dell’Interno, idonei al suo allontanamento dall’Italia. Una minaccia concreta ed effettiva all’incolumità pubblica.