OSIMO – Anche la gestione delle due case di riposo osimane entra di diritto nel calderone del polemiche politiche a Osimo. Da una parte la fondazione Bambozzi, dall’altra la Grimani Buttari. Ad accendere la miccia il consigliere del Gruppo misto Maria Grazia Mariani:
«Gli atti gestionali della Grimani Buttari sono accessibili a tutti sul sito, ma lo stesso non si può dire della Bambozzi, che pubblica gli atti con il contagocce e non risponde alle richieste dei consiglieri che devono controllare», afferma.
Focus sui bilanci: «Lo scorso agosto ho chiesto chiarimenti sul risultato di bilancio 2015, negativo per oltre 120mila euro. Ancora sto aspettando una risposta. E se il Buttari presenta una situazione florida con una media annuale di oltre 600mila euro di utili, sono due anni che la fondazione Bambozzi chiude con un disavanzo. I costi hanno superato i ricavi di 73mila euro nel 2014. Il risultato negativo peggiora nel 2015 con un segno meno di 120mila euro. La casa incassa oltre un milione e 600mila euro all’anno con le rette degli anziani e 720mila euro dall’Asur e dal Comune. Il dato di bilancio potrebbe influire negativamente su quello comunale».
Anche sulla gestione del personale si scaglia Mariani: «Se al Buttari c’è un sistema di rilevazione elettronico delle presenze, al Bambozzi c’è ancora un sistema manuale che consente ai furbi di scrivere a penna l’orario di entrata e uscita. Sono anni che le parti sindacali e il personale lamentano malessere e l’amministrazione comunale deve fare qualcosa».
La presidente Laura Cionco replica alle accuse del consigliere sottolineando che sul bilancio ha pesato l’adeguamento alla normativa antincendio, obbligatorio ma mai fatto, per 160 mila euro: «A incidere negativamente anche le minusvalenze di alcune vendite e il ricorso al credito per investimenti che comportano il pagamento di interessi passivi, per cui dobbiamo studiare ipotesi di rinegoziazione dei mutui – dice -. Il risultato di bilancio 2015 della fondazione Bambozzi, negativo per 120mila euro, è dovuto agli ammortamenti dei beni calcolati secondo la nuova contabilità economico-finanziaria. Contrariamente a quanto dice il consigliere Mariani, il dato di bilancio non può influire su quello comunale perché la casa di riposo non è una società partecipata e non è in default».
A oggi l’ente è titolare di un patrimonio immobiliare di 16 milioni euro: «Il bilancio 2016 non è stato ancora pubblicato perché in attesa della sua approvazione entro la fine di aprile – continua Cionco -. Il sistema di rilevazione delle presenze dei dipendenti non è manuale, ma meccanico con timbratore e il malessere che si respira di cui parla Mariani non ci risulta: abbiamo 97 posti letto tutti occupati e spesso i familiari ci scrivono lettere di complimenti».