CERRETO D’ESI – Non solo crisi aziendali e tagli occupazionali. C’è una realtà a Cerreto D’Esi che sembra andare in controtendenza. È il caso dell’Electrolux che ha acquistato la Best e l’affare sembra essersi rilevato una mossa vincente per la multinazionale svedese.
Esattamente un anno fa, nel luglio 2017, la notizia che ha preso in contropiede quasi tutti. Dalla sera alla mattina, la vendita della Best, azienda attiva nella produzione di cappe aspiranti. La proprietà americana, Nortek, sembrava pronta a vendere a un fondo di investimento inglese. Tutti temevano il peggio, con ulteriori ricadute occupazionali, come stava avvenendo da alcuni anni, con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
Poi, all’improvviso, la svolta. L’Electrolux compra la Best. Dopo tutti i vari pareri, la vendita diventa ufficiale. La multinazionale svedese, attiva nel comparto degli elettrodomestici, acquisisce gli stabilimenti di Cerreto D’Esi e in Polonia, complessivamente 450 dipendenti, di cui circa 200 a Cerreto.
I sindacati hanno avuto una serie di incontri con la nuova proprietà. Ed è stato presentato il piano industriale. Sorpresa: niente utilizzo degli ammortizzatori sociali, anzi nuove assunzioni e ampliamento del sito produttivo di Cerreto D’Esi.
Dunque, un massiccio investimento che lascia ben sperare i sindacati. «Ci hanno presentato un piano industriale che ci lascia ben sperare», evidenzia Isabella Gentilucci della Uilm. «Va nella direzione giusta perché si tratta di un piano espansivo. Si parla, infatti, di una 50ina di nuove assunzioni con possibilità di ulteriore aumento, qualora alcune condizioni positive si concretizzassero nel corso dei prossimi mesi. Insomma, per intenderci, dipende dalle produzioni e dai volumi».
Le assunzioni potrebbero riguardare anche i cosiddetti colletti bianchi. «Non si escludono anche assunzioni di impiegati, soprattutto nei settori di ricerca e sviluppo, passando per la progettazione», conferma la rappresentante della Uilm. «Infine, ci hanno prospettato la volontà di ampliare il sito produttivo di Cerreto D’Esi, in modo tale da riorganizzarlo a secondo delle produzioni che intendono implementare nel sito produttivo».