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Caso di malaria all’Hotel House, allarme rientrato

Sono migliorate le condizioni del senegalese residente all'Hotel House di Porto Recanati e ricoverato presso la Divisione Malattie Infettive dell’Ospedale di Macerata per sospetta malaria. Potrebbe essersi trattato di un test falsamente positivo

ANCONA – Sta meglio il paziente ricoverato per sospetta infezione malarica. Il senegalese di 48 anni, residente all’Hotel House, resta ricoverato presso la Divisione Malattie Infettive dell’Ospedale di Macerata, ma le sue condizioni sono nettamente migliorate. Intanto alla Clinica di Malattie Infettive di Torrette, diretta dal professor Andrea Giacometti, è disponibile da alcuni giorni un test genico per l’individuazione della malaria e di infezioni respiratorie. In fase di studio nuove molecole per combattere le infezioni ospedaliere resistenti agli antibiotici che causano 5 mila morti all’anno in Italia.

Andrea Giacometti, Primario Clinica Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona

Secondo il prof. Andrea Giacometti, direttore della Clinica Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona, che ha discusso il caso con il dott. Alessandro Chiodera, direttore della Divisione Malattie Infettive dell’Ospedale di Macerata dove è ora ricoverato il paziente, probabilmente non siamo di fronte ad un caso di malaria ma ad un test di laboratorio “falsamente positivo”. Infatti, sebbene il test rapido di ricerca antigenica, effettuato dapprima a Civitanova Marche e quindi ripetuto a Macerata, avesse dato esito positivo, il successivo esame microscopico su campione di sangue eseguito dallo stesso dott. Chiodera non ha rilevato la presenza di plasmodi malarici. Il caso di sospetta malaria segnalato nei giorni scorsi aveva interessato un 48enne senegalese, dimorato presso l’Hotel House di Porto Recanati. L’uomo, da poco rientrato da un viaggio nel paese di origine era stato colpito da febbre alta e dolori articolari, sintomi che hanno da subito fatto sospettare la possibilità di una infezione malarica.

Oggi le indagini di laboratorio utilizzabili nella diagnostica della malaria possono avvalersi anche di tecniche biomolecolari, dice il prof. Giacometti:  «Da alcuni giorni a Torrette abbiamo a disposizione il test di amplificazione genica presso il Laboratorio annesso alla Clinica di Malattie Infettive, grazie all’interessamento del Direttore Sanitario dott. Alfredo Cordoni e del Direttore della Farmacia Ospedaliera dott. Vincenzo Moretti. Questo test, disponibile sono in pochi centri in Italia, ricerca i plasmodi della malaria risultando migliaia di volte più sensibile del semplice esame microscopico».

Oltre al test di Amplificazione Genica, al momento disponibile solo per la diagnosi di malaria, sarà presto disponibile a Torrette anche un analogo test per l’individuazione di gravi malattie respiratorie nei soggetti immunodepressi. «In particolare – sottolinea il professor Andrea Giacometti – ci stiamo concentrando sulla diagnosi della Pneumocistosi, una gravissima polmonite che può colpire i pazienti profondamente immunodepressi, come i malati di AIDS, quelli affetti da linfomi o leucemie e quelli in terapia con i moderni farmaci “biologici”. Entro il corrente anno il nuovo test dovrebbe essere già operativo».

Un altro fronte di ricerca che vede la Clinica di Malattie Infettive in prima linea è quello delle infezioni ospedaliere, una vera e propria piaga che provoca oltre 5 mila decessi ogni anno in Italia. «Stiamo studiando i meccanismi di antibiotico-resistenza – afferma Giacometti – un problema enorme per gli ospedali. I batteri mutano e possono divenire resistenti non solo ai comuni antibiotici, ma anche a quelli di ultima generazione. Servono, pertanto, nuovi farmaci. Stiamo orientando la ricerca su sostanze di origine naturale, quali peptidi di derivazione vegetale e animale, estratti da piante, animali, quali anfibi e insetti e, più recentemente, dai globuli bianchi dei mammiferi. Abbiamo testato con successo molecole derivate dal veleno delle api e dalle pelle delle rane. Speriamo così di poter dare il nostro contributo alla ricerca volta a contrastare le infezioni da batteri antibiotico-resistenti contratte dai pazienti ricoverati negli ospedali, come le polmoniti, le infezioni delle vie urinarie e le infezioni correlate agli accesi  venosi».

Il Laboratorio della Clinica Malattie Infettive oggi può avvalersi non solo dell’ospitalità e del sostegno offerto dalla struttura ospedaliera, ma anche della presenza del dottor Gianluca Morroni, biologo e dottore di ricerca in Microbiologia, totalmente dedicato alle suddette sperimentazioni. «Fortunatamente – riferisce Giacometti – siamo riusciti ad accogliere nel nostro Laboratorio il dottor Morroni grazie ad un “assegno di ricerca” ricavato da un finanziamento accademico che il mio associato, il professor Oscar Cirioni ha vinto presentando un progetto centrato proprio sulla lotta ai microrganismi antibiotico-resistenti. I risultati sono veramente incoraggianti e sono già stati accettati per essere pubblicati su riviste scientifiche internazionali».

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