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Caso Pistoor, la Fondazione “Michele Scarponi” ammessa parte civile

La compagna di Pistoor, Gioia Bucarelli, da anni rivendica giustizia: «Siamo felici e soddisfatti per questo importante risultato»

Huub Pistoor

AGUGLIANO – Si è celebrata ieri (25 settembre) al tribunale penale di Ancona giudice la prima udienza del processo a carico dell’autista moldavo che nel 2019 ha causato la morte di Huub Pistoor, cittadino olandese da anni residente in Italia, poi è scappato con il suo autoarticolato omettendo di soccorrerlo ad Agugliano. La Fondazione Michele Scarponi è stata ammessa dal giudice Cimini come parte civile perché riconosciuta meritevole di tutela processuale e risarcitoria l’impegno per la sicurezza stradale e la legalità.

Le parole della Fondazione Scarponi

L’avvocato Tommaso Rossi del foro di Ancona, che difende la Fondazione Scarponi, afferma: «Questo riconoscimento da parte del giudice rappresenta un importante passo culturale e giudiziario che legittima anni di battaglie in difesa degli utenti più fragili della strada».

Le parole della compagna di Pistoor

La compagna di Pistoor, Gioia Bucarelli, da anni rivendica giustizia: «Siamo felici e soddisfatti per questo importante risultato e per il riconoscimento attribuito alla Fondazione Scarponi, che tutela la vita sulle strade di tutti gli utenti, a partire dai più fragili. Siamo grati che l’ammissione di parte civile sia avvenuta per la prima volta nel caso di Huub. Vorrei ringraziare anche l’Asaps che mi ha dato l’incarico di osservatrice nella mia veste di componente della Consulta nazionale e referente del territorio».

L’udienza è stata rinviata al 26 novembre quando sanno sentiti i testi, le parti faranno le discussioni finali e si andrà a sentenza.

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