CASTELFIDARDO – Così Castelfidardo va al ballottaggio e i fidardensi dovranno scegliere tra Gabriella Turchetti, espressione del centrodestra con le tre liste Fratelli d’Italia (12,24 per cento) Fare bene per Castelfidardo (9,76) e Lega (7,27), e il sindaco uscente Roberto Ascani, sostenuto dal Movimento cinque stelle (17,67, primo partito) e da Castelfidardo futura (7,72). Turchetti ha guadagnato 2.343 voti fermandosi al 29,04 per cento di preferenze e Ascani ha raggiunto i 27,29 punti percentuali (2.202 voti). Una situazione appunto che vede da una parte il centrodestra e dall’altra i pentastellati coadiuvati quest’anno da una lista civica.
Gabriella Turchetti, farmacista, è al “primo posto”, è la portavoce della coalizione di centrodestra che ha avuto più voti in assoluto da parte dei fidardensi. «Il fatto che la nostra coalizione sia al primo posto è un segnale che a Castelfidardo l’atmosfera, l’aria, come si dice, è cambiata – ha detto -. A Castelfidardo c’è una tradizione pluriventennale di liste civiche, poi c’è stato il Movimento cinque stelle al governo in questi cinque anni e la destra non ha mai governato. È una cosa bella che il dibattito e la politica siano tornati al centro del dibattito cittadino, ci dà molta soddisfazione. L’affluenza però è stata troppo bassa. Avevo già colto la sfiducia nelle persone, parlandoci durante questa campagna elettorale intensa, e il clima di antipolitica che non fa bene e non lo sta facendo tuttora ma così è».
Roberto Ascani, che sta tentando il secondo mandato da sindaco, di arrivare al ballottaggio ci sperava davvero. Il Movimento cinque stelle è il primo partito per voti in città. «Ci contavamo sul serio. Siamo soddisfatti comunque, nonostante il secondo posto. Sapevamo che sarebbe stata una lotta dura contro gli altri tre – ha detto -. C’è stato un momento in cui il centrosinistra con Tiranti sembrava essere in vantaggio ma poi non è andata così. È stato comunque un bel testa a testa. L’unica cosa negativa e che pesa tantissimo è la scarsa affluenza. Sono davvero dispiaciuto. L’età media poi è molto alta, non ce l’aspettavamo anche perché abbiamo cercato sempre di coinvolgere tanti candidati giovani. Il pericolo è che alla prossima tornata elettorale si replichi in questo senso. La vera sfida forse sarà proprio chiamare le persone alle urne per il ballottaggio, considerato com’è andata questa tornata».
Ballottaggio, quando si vota
I fidardensi dovranno tornare a votare domenica 17 e lunedì 18 ottobre nelle stesse 16 sezioni elettorali allestite per il primo turno. Urne aperte la prima giornata dalle 7 alle 23 e il giorno successivo dalle 7 alle 15. Come ieri (4 ottobre), gli scrutini inizieranno subito dopo le 15 di lunedì e Castelfidardo potrà conoscere il proprio sindaco.
Ascani ha dichiarato apertura al centrosinistra. Marco Tiranti (Pd-Bene in comune (13,25 per cento), Sinistra unita (4,16), Azione civica solidale (4,60), Uniti e attivi (5,5) in quota centrosinistra con 2.080 voti (25,78 per cento) e Tommaso Moreschi per Solidarietà popolare, che ha preso il 17,89 per cento (1.443 voti), potranno ufficializzare apparentamenti con i due vincitori o meno. Un risultato che sconvolge, ma solo in un certo senso, il quadro della politica fidardense, che cinque anni fa ha visto prevalere i Cinque stelle (sempre al secondo posto al primo turno, al “primo” c’era Solidarietà popolare) ma la destra era pressoché inesistente. Al primo turno Ascani, appoggiato dalla sola lista del Movimento cinque stelle, aveva raggiunto il 25,94% e Henry Adamo di Solidarietà popolare il 29,06, ordine ribaltato al ballottaggio (57,46 con cui vinse contro il 42,54). Fu proprio Ascani a spezzare i 15 anni di governo cittadino di Solpop. Il Pd allora correva da solo e aveva raggiunto il 21,52‰ al primo turno mentre la Sinistra il 2,81. C’erano anche altre due liste di area centrosinistra che con il loro candidato avevano preso il 17,07 per cento. Se sommate confermano il crollo dell’area nel 2021. I partiti di destra non si erano palesati appunto ma l’unica lista civica che accarezzava quell’area raggiunse il 3,56.
Castelfidardo si mostra così in controtendenza con l’andamento politico nazionale che ha visto andare giù la destra e risalire la sinistra.