CASTELFIDARDO e OSIMO – Per fronte all’emergenza Coronavirus, il Comune di Castelfidardo ha ordinato uno strumento importante per la pulizia delle mascherine in dotazione, un unicum rispetto anche agli altri Comuni.
«In merito alla notizia dell’arrivo di uno strumento per la decontaminazione per le mascherine devo chiarire alcuni aspetti che effettivamente ho mancato di spiegare – dice il sindaco Roberto Ascani -. Lo strumento di cui ci siamo dotati al Comando di Polizia locale si chiama ozonizzatore e consente di decontaminare da virus e batteri tutti gli oggetti che si trovano all’interno di un ambiente opportunamente delimitato. Nel nostro caso l’ozonizzatore sarà utilizzato in una stanza dove verranno decontaminati gli indumenti e i dispositivi di protezione utilizzati dalle forze dell’ordine nonché all’interno dei veicoli utilizzati dagli stessi operatori.
È usato dagli operatori di Polizia perché in questa situazione di emergenza, dopo il personale medico e paramedico, il personale più importante da salvaguardare è quello che è maggiormente esposto al contatto con il pubblico e garantisce la nostra sicurezza. Si può immaginare se i nostri vigili, fra i primi a dover controllare le persone potenzialmente contagiate, dovessero contrarre anche loro l’infezione? Che cosa succederebbe? Avremmo l’intero comando che dovrebbe essere messo in quarantena. Per concludere ci tengo a precisare che questa misura non si tratta di un privilegio dell’organico comunale ma bensì un intervento determinante per la salute pubblica. Un grande orgoglio sapere che il nostro Comando di Polizia è forse l’unico del territorio ad aver adottato simili misure».
Monta intanto la polemica a Osimo da parte del gruppo consiliare delle Liste civiche sulla carenza di mascherine: «Mascherine introvabili, ne sono sprovvisti i dipendenti pubblici, i farmacisti e dipendenti dei presidi sanitari, oltre che i cittadini che ne hanno effettivamente bisogno. Comprendendo che la gestione di questa emergenza sanitaria sta mettendo a dura prova il nostro Paese, è pur vero che la limitazione di accesso al pronto soccorso, i medici di base pronti al triage telefonico per ridurre i contatti dei possibili malati con persone sane, ha fatto sì che le farmacie sono prese d’assalto e sono proprio loro in prima linea a dovere dare risposte, consigli e pareri h24 ai cittadini, quasi come se fossero un presidio sociale. Per queste motivazioni, abbiamo ritenuto opportuno inviare una pec alla direzione sanitaria regionale per chiedere la dotazione urgente di sistemi di protezione. In particolare abbiamo chiesto se la distribuzione di mascherine ffp2 e ffp3 almeno a tutto il personale con relazioni con il pubblico, sanitario e farmaceutico, avvalendosi della Protezione civile come avviene in altri Comuni, nonché la distribuzione di mascherine chirurgiche per tutti i cittadini che ne hanno effettiva necessità».