Attualità

“L’Italia chiamò”: tra i protagonisti anche il fidardense Davide Bugari

Dopo gli esordi con “Gli esperti rispondono” approda in teatro dove interpreterà il brigante “Pasquì” nello spettacolo dedicato alla Battaglia di Castelfidardo. «Portiamo sul palco un capitolo fondamentale della storia del nostro Paese»

CASTELFIDARDO – I fidardensi lo conoscono come maestro di comicità e di cabaret, sin dai tempi di “Gli esperti rispondono”, fenomeno culturale locale degli anni ’70, quando in radio deliziava gli ascoltatori con gag esilaranti e imitazioni di personaggi noti della città. Ma Davide Bugari in questi anni è stato anche attore, musicista e voce per letture di poesie e monologhi, e il prossimo 24 ottobre sarà in scena nello spettacolo “L’Italia chiamò”, dedicato alla Battaglia di Castelfidardo, dove interpreta il ruolo del brigante “Pasquì”.
«Per me è un’esperienza nuova – spiega Bugari – far ridere in teatro è difficilissimo, i tempi della battuta sono completamente diversi e puoi intrattenere il pubblico anche semplicemente con uno sguardo».

Davide Bugari insieme a Franco Oppini

Che effetto fa lavorare insieme a Franco Oppini?
«Lui è un grande maestro e mi sta insegnando tanti trucchi del mestiere. Con gli altri attori è anche un buon padre di famiglia che dispensa consigli. Ci divertiamo tanto perché Franco ha sempre la battuta pronta, ma si lavora anche con molta professionalità, con prove tutti i giorni, fine settimana compreso, e ti assicuro che bisogna curare anche la resistenza fisica perché questo è un lavoro che ti mette a dura prova anche sotto questo aspetto».

Che tipo di spettacolo sarà “L’Italia chiamò”?
«È un’opera teatrale storica dedicata alla battaglia di Castelfidardo, che fu un passaggio storico fondamentale del Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Portiamo sul palco un capitolo importante della nostra storia, complesso, pieno di trame, forse per troppo tempo trascurato e che invece merita di essere approfondito anche attraverso il teatro. C’è stato un lavoro di ricerca molto impegnativo per la stesura della sceneggiatura, dove si usa il linguaggio tipico dell’epoca. Fondamentale è stato il contributo dell’associazione Tracce di Ottocento e della Fondazione Ferretti. È un’opera ambiziosa, con una regia importante come quella di Victor Carlo Vitale e un bel cast di 9 attori tra cui spiccano Franco Oppini che farà la parte di Italo, e Marina Sprovieri che interpreterà Italia».

Tu invece sarai il brigante Pasquì. Parlaci del tuo personaggio…
«Io interpreto uno dei tre briganti della Lega di Bicicchia, che è realmente esistita, viveva di espedienti e si nascondeva nella selva di Castelfidardo. C’è una parte dello spettacolo ambientata nelle carceri dove sono rinchiusi i briganti che poi saranno condotti ai lavori forzati. È una scena divertente che mi auguro farà ridere il pubblico, è collocata nella parte centrale della storia e avrà la funzione di spezzare un po’ il ritmo drammatico del racconto. Il mio personaggio ha commesso dei reati ma in fondo non è così negativo, si pente di ciò che ha fatto, si è lasciato trasportare per la troppa leggerezza in qualcosa più grande di lui e vive perennemente con la testa tra le nuvole».

Dopo il debutto in casa porterete lo spettacolo in altri teatri?
«Sì, dopo le prime due date di Castelfidardo, il 24 e il 25 ottobre, andremo al teatro Vaccaj di Tolentino, ma l’obiettivo è di andare in tourneè in altre città italiane, tra cui Lucca, Milano Torino e forse altre, per far conoscere questo pezzo di storia così importante per il nostro Paese».