CASTELFIDARDO – A Villa Poticcio di Castelfidardo giungono i grandi collettori fognari che hanno raccolto le acque sporche in gran parte della Valmusone e più precisamente quelle provenienti dai comuni di Osimo, Castelfidardo, Numana e Sirolo, per un totale di circa 75mila abitanti in estate e 40mila in inverno. Giovedì scorso, 24 settembre, c’è stato il taglio del nastro, alla presenza delle autorità, tra cui i sindaci dei Comuni soci e l’arcivescovo di Ancona-Osimo monsignor Angelo Spina, del nuovo impianto di depurazione realizzato da Castelfidardo Scarl con capogruppo la Di Vincenzo Dino Spa e progettato dall’ingegner Alberto Paradisi.
I nuovi lavori di ampliamento sono durati circa due anni e hanno comportato un costo di sette milioni e 320mila euro. L’impianto va ad aggiungersi a quello esistente e permetterà di trattare una maggiore quantità di acque reflue con relativo vantaggio per l’ambiente e soprattutto per la vicina costa. Le interconnessioni con il vecchio impianto sono state studiate affinché nulla venga sprecato. Nonostante la differenza di età delle due parti, si è valorizzato quanto più possibile l’esistente. L’ampliamento sarà di appoggio, durante i periodi di “revamping”, delle strutture esistenti per fare in modo che l’intero impianto possa risorgere sotto una nuova veste che coniughi innovazione, la tradizione e il rispetto dell’ambiente. Da tempo i tecnici avevano valutato la necessità di potenziare il depuratore di Villa Poticcio proprio perché le sue acque, una volta trattate, defluiscono nel fiume Musone e di conseguenza in mare nella zona a cavallo tra Marcelli di Numana e Porto Recanati, due località che vivono di turismo e che devono essere tutelate al meglio così come tutti i cittadini che ci vivono.