CASTELFIDARDO – Meno bambini e meno matrimoni ma più immigrati. L’anno 2020 a Castelfidardo ha chiuso con un lieve aumento demografico malgrado la pandemia che ha lasciato il segno in un anno complicatissimo, in cui Castelfidardo ha mantenuto comunque le posizioni acquisite chiudendo il 2020 con un lieve saldo attivo della popolazione alimentato appunto dai flussi migratori.
L’aumento è di 18 unità rispetto al 2019. Il numero di persone che si sono trasferite a vivere in città rimane infatti consistente (504) segnando un più 78 rispetto a quanti l’hanno lasciata, come è illustrato nel bimestrale comunale, compensando così il deficit nei movimenti naturali. Cala ancora infatti il dato relativo ai bebè (122 nascite) a fronte di una quantità di decessi (182) in media con gli anni precedenti, nonostante il terribile picco registrato nel mese di marzo (37).
I protocolli anti Covid hanno influito sul calo dei matrimoni, di cui la gran parte (15 su 19) celebrata con il solo rito civile. I residenti al 31 dicembre sono dunque 18mila e 629, in prevalenza di genere femminile (novemila e 477) e con un’incidenza stabile nella misura del 7 per cento di stranieri: mille e 288 (564 uomini, 724 donne) di cui albanesi (314) e rumeni (313) rappresentano la fetta più consistente, seguiti da marocchini (124), tunisini (79) e ucraini (50). La distribuzione per fasce d’età segnala invece una maggioranza quasi assoluta di adulti tra i 30 e i 65 anni (novemila e 296, pari al 49,76 per cento), gli under 14 sono duemila e 391 (12,80 per cento), duemila e 813 i giovani tra i 15 e i 29 anni (15,06) mentre gli over 65 sono quattromila e 172, pari al 22,33. Otto gli ultracentenari, di cui sette donne e un uomo.