CASTELFIDARDO – All’inizio era quasi un gioco, ma nel giro di due anni le sue freddure sono diventate sempre più popolari in Rete, tanto da attirare la curiosità dei redattori di importanti programmi televisivi come Matrix, Agorà e Propaganda Live. Oggi Maurizio Albanesi, 41enne di Castelfidardo, è uno degli autori più seguiti su Twitter (profilo MaurizioAlba), con oltre 6500 follower e 2800 tweet pubblicati. Nella vita di tutti i giorni lavora in un’azienda metalmeccanica, è felicemente sposato e padre di due bambini, ma nel tempo libero si trasforma in un battutista sagace e pungente.
«È nato tutto per caso – spiega – anche se devo dire che la satira mi ha sempre appassionato. Ricordo che già da piccolo ero fissato con i fumetti di Alan Ford. Poi le bellissime trasmissioni su Rai3 degli anni ’90 tipo “Avanzi”, il circo di Paolo Rossi, ecc… Soprattutto ero appassionatissimo della rivista “Cuore” diretta da Michele Serra. Andai anche alla loro festa annuale in Emilia».
Da quanto tempo scrivi aforismi e freddure online?
«Ho iniziato tardi ad usare i social. Non sono il tipo che posta cose personali, o per lo meno, raramente. Poi iniziai a seguire alcune pagine dei gruppi di satira. Scoprii che Spinoza aveva un blog dove tutti si potevano iscrivere. Per un anno ho solamente letto gli altri. Poi iniziai a partecipare. La mia prima battuta l’ho pubblicata il 17 novembre del 2016».
Qual è il social network che utilizzi maggiormente?
«In particolar modo Twitter. A differenza di Facebook dove ti legge la cerchia di amici che hai fra i contatti, su Twitter hai modo di interagire, a volte, anche con i soggetti “colpiti” dalla battuta. Tipo politici, personaggi dello spettacolo, ecc…».
Quanti tweet e post pubblichi mediamente?
«Circa uno al giorno, ma capita che mi sento ispirato da un avvenimento e allora ne riesco a scrivere anche tre o quattro. Può passare anche una settimana che non scrivo nulla. Alle volte non scrivo una battuta perché semplicemente quello che mi è venuto in mente è già stato scritto da altri prima di me. Nei limiti del possibile, controllo sempre con i motori di ricerca se altri hanno avuto la mia stessa idea prima di me e se così fosse ovviamente non la scrivo. Sono anche molto selettivo, in genere una ne tengo, cinque le cestino».
Ti è capitato spesso che una tua battuta fosse ripresa da trasmissioni TV o altri mass media…
«Diverse volte. La prima fu a Matrix condotto dal giornalista Nicola Porro. Feci una battuta sull’ex Ministro dell’istruzione Fedeli. Quella che mi diede più soddisfazione è stata in diretta tv su un servizio del Tg1 delle 20. Un’altra, nella trasmissione pomeridiana di Caterina Balivo durante la settimana sanremese. Poi ancora da Gramellini, Agorà, parecchie volte su Propaganda Live di Diego Bianchi a La7. Per quanto riguarda la radio, mi è stata segnalata da un amico una battuta passata su RDS letta da Roberta Lanfranchi. Per quanto riguarda i giornali, una su “Leggo” e diverse volte nella sezione digitale dei quotidiani,tipo “RepTV” o sui loro account twitter».
Hai mai pensato di farne una professione, di raccogliere le tue battute in un libro o in uno spettacolo live?
«Non ancora, mi reputo uno dei tanti “battutisti” da social, un “cane sciolto”. Però devo dire che mi piacerebbe molto poter provare a scrivere, o almeno proporre, per qualche personaggio o comico. Ho già avuto il piacere di cenare con Marco Santin della Gialappa’s. Una persona veramente simpatica e umile».
Hai mai avuto problemi o attacchi per ciò che hai scritto?
«Problemi no, attacchi però parecchi, soprattutto da “fanatici” o “tifosi” del politico di turno sbeffeggiato dalla battuta. Ma non ho mai pensato di smettere. Scrivere battute apre moltissimo la mente. Ti aiuta a sviluppare un senso critico del mondo che ti circonda, a non fermarti all’apparenza, a ragionare».