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Castelfidardo, monumento ai caduti usato come “poggia bicchieri”: interviene Fratelli d’Italia

Il monumento dell'Associazione nazionale alpini è stato ridotto a bivacco nella giornata del 25 aprile. A ripulirlo il gruppo di FdI

I rifiuti sul monumento a Castelfidardo
I rifiuti sul monumento a Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Il monumento ai caduti dell’Associazione nazionale alpini di Castelfidardo è stato ridotto a bivacco ieri, 25 aprile. Su di esso sono stati lasciati rifiuti della colazione e di una bevuta. Le macchie sono rimaste sul travertino.

«Ci siamo svegliati con il monumento ai caduti dell’Associazione nazionale alpini ridotto ad un bivacco, con rifiuti di ogni genere e con evidenti macchie sul travertino – dicono da Fratelli d’Italia -. L’istinto è stato subito quello di fare qualcosa di pratico per porre rimedio. Così, dopo un rapido coordinamento tra alcuni membri del partito, abbiamo deciso di ripulire tutta l’area, macchie comprese. Un monumento ai caduti è un luogo sacro e dovrebbe essere tenuto sempre in maniera impeccabile. Quel luogo, come altri in città, è preso da molti giovani di diverse fasce d’età come punto di ritrovo e aggregazione. Abbiamo avuto modo di dialogare con alcuni ragazzi presenti al momento e piacevolmente riscontrato una buona sensibilità, infatti alcuni rifiuti erano già stati rimossi. L’area è stata da noi ripulita e speriamo rimanga tale ma è necessario installare cestini per la raccolta rifiuti e controllare che i bivacchi non compromettano il decoro del luogo. Viviamo un periodo particolare e i momenti difficili creano uomini e donne forti ma non c’è futuro senza il rispetto del passato, soprattutto se quel passato ricorda uomini che hanno donato la propria vita alla patria. Abbiamo deciso di fare questo piccolo gesto per dare l’esempio».

A Castelfidardo sempre ieri l’omaggio ai partigiani e alla Resistenza non poteva che essere in note: l’inno d’Italia eseguito da alcuni allievi della classe di fisarmonica del maestro Luigino Pallotta della civica scuola di musica “P. Soprani” e un arrangiamento originale e intenso di “Bella ciao”. Al cerimoniale della deposizione della corona d’alloro nell’atrio del Palazzo comunale e al cippo dei fratelli Brancondi, seppur rispettando il distanziamento e la forma statica prevista dai protocolli di sicurezza, non è mancata partecipazione e sentimento. «Spiace che non potessero esserci le scuole che sono tradizionalmente l’asse portante di questa manifestazione ma a cui va sempre il nostro pensiero e la nostra gratitudine – ha detto il sindaco Roberto Ascani -. Quella odierna è una ricorrenza importante non solo perché onoriamo i caduti che ci hanno donato la Repubblica e la democrazia ma anche perché è un momento di libertà e coesione per la comunità tutta in un periodo di scollamento e sofferenza a causa della pandemia».