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Castelfidardo: alle Officine Soprani Masciari e Esposito, due testimoni di giustizia

Le storie di Pino Masciari e Mauro Esposito. Presente all'incontro anche Roberto Catani, presidente dell'Associazione Legalità Organizzata

Un momento dell'evento organizzato a Castelfidardo

CASTELFIDARDO – “Organizzare il coraggio” dei cittadini che vogliono un’Italia giusta e libera. Questo stato il messaggio lanciato da due importanti testimoni di giustizia che hanno riempito le Officine Terrazza Soprani a Castelfidardo nel convegno organizzato di recente dall’Associazione Legalità Organizzata.

Le storie di Pino Masciari e Mauro Esposito hanno incantato e indignato la platea. Pino Masciari è stato il primo testimone sul quale è stato costruito un importante processo alla ‘ndrangheta calabrese e per questo è costretto a vivere sotto scorta da 15 anni. «Restrizioni che toccano non solo me, ma tutta la mia famiglia. Voglio dire che la legalità va garantita sui territori, a casa nostra e con il lavoro. Senza lavoro saremo sempre ricattabili e la Costituzione che lo garantisce è stata violata dallo Stato stesso», ha detto Masciari brandendo la Carta fondamentale della Repubblica.

I testimoni stanno aspettando giustizia – gli ha fatto eco Mauro Esposito, anche lui colpito dalla malavita e che ha dovuto chiudere le sue attività. Esposito e Masciari dopo aver lottato contro le organizzazioni criminali stanno oggi conducendo la loro battaglia contro lo Stato. Malgrado diverse sentenze che si sono succedute a loro favore per risarcimento danni, finora non ne è stata data seguito ad alcuna di esse. «È avvilente vedere come lo Stato tratta degli imprenditori coraggiosi che si sono opposti al malaffare e che vogliono uno Stato più giusto”.

Roberto Catani, presidente dell’Associazione Legalità Organizzata, è un avvocato che da sempre è stato al fianco di Masciari ed Esposito. Denuncia il crimine organizzato anche nelle Marche: «Pensiamo che le Marche siano immuni, ma purtroppo non è così».

All’incontro era presente il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, che ha portato il suo saluto.