CASTELFIDARDO e OSIMO – L’incontro che l’Amministrazione Comunale ha messo in agenda per giovedì 6 aprile, nasce da una richiesta diffusa e da un’esigenza di informazione e formazione che il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani, ha rappresentato anche al Prefetto Antonio D’Acunto in persona, nel corso di un recente colloquio svoltosi nel capoluogo. “Sicurezza, istruzioni per l’uso” è il titolo dell’iniziativa ospitata alle 18 nella sala convegni di via Mazzini, rivolta alla più ampia partecipazione della cittadinanza per fornire indicazioni utili per imparare a riconoscere e prevenire la microcriminalità.
I tutori dell’ordine pubblico, il comandante della compagnia dei Carabinieri di Osimo Raffaele Conforti, il luogotenente della stazione di Castelfidardo Enrico Grossi e il tenente della Polizia locale Paolo Tondini, metteranno a disposizione del pubblico le loro conoscenze, competenze e abilità illustrando i fenomeni più comuni da cui difendersi.
L’Amministrazione dà così continuità all’impegno sul fronte della sicurezza urbana, tema sul quale intende migliorare sia in termini di prevenzione che in termini di percezione. Fra le iniziative già attuate, il sistema di videosorveglianza e l’istituzione di un tavolo di lavoro con Prefettura e Questura per studiare le misure con cui contrastare furti e altri episodi di microcriminalità. Questo evento è solo l’inizio di una serie di incontri volti a migliorare la comunicazione fra cittadini e Forze dell’ordine.
Proprio giovedì scorso si è chiusa un’importante operazione portata avanti dal comando dei carabinieri di Osimo che lascia spunti di riflessione importanti per capire le modalità di azione delle associazioni criminali che troppo spesso scelgono le Marche e la Valmusone in particolare per colpire e poi darsi alla fuga.
«Le Marche sono considerate terra di conquista per le bande criminali legate alla malavita organizzata. I sodalizi connessi alla criminalità pugliese scelgono anche l’osimano per depredarlo, libero com’è da altre organizzazioni».
Il capitano Conforti non ha dubbi, come il Nucleo Radiomobile diretto dal luogotenente Luciano Almiento con il maresciallo Enrico D’Addio che ha chiuso una delle operazioni più importanti dall’estate scorsa. Con l’arresto di dieci pluripregiudicati socialmente pericolosi del foggiano, rinchiusi tra le carceri di Montacuto e Foggia, si sono azzerati i furti nelle aziende della zona, confermano i militari osimani. Per quei ladri professionisti, quattro di loro strettamente imparentati, rubare è come respirare: «Noi non facciamo nulla di male, rubiamo solo», hanno detto ai carabinieri quando sono stati presi dopo pedinamenti e analisi certosine dei filmati delle videocamere di sorveglianza di quelle aziende dell’osimano, dello jesino, di Ancona ma anche del maceratese, i cui proprietari erano in lacrime all’atto della denuncia dai carabinieri. Rubavano di tutto, dal rame ai trattori e pneumatici fino a prosciutti e noccioline, tanto che in carcere uno dei dieci è già conosciuto con il soprannome di “nocciolina”. La merce rubata veniva rivenduta nel mercato nero: un esempio su tutti, una stufa tra le tantissime sottratte a un’azienda di Treia è stata ritrovata in un mercato di Napoli, acquistata da ignari acquirenti, in quel caso, che per sistemarla hanno chiamato i tecnici della ditta che dalla matricola hanno capito subito che si trattava di merce rubata.