CASTELFIDARDO – Entro il 6 novembre il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani, appena riconfermato per il secondo mandato, dovrà convocare la prima seduta di Consiglio comunale, momento in cui ufficializzerà la giunta composta da cinque assessori. Uno di loro potrebbe provenire dal Pd con cui non ci sono stati apparentamenti al ballottaggio ma il centrosinistra, seppur non coeso, ha prestato il fianco al voto per Ascani.
Tommaso Moreschi di Solidarietà popolare, candidato sindaco al primo turno, dice: «Anche se sono stato contattato da più parti, sia prima che dopo il ballottaggio, ho sempre detto che non ho alcuna intenzione di accettare un eventuale incarico di assessore in altre compagini. Credo che la linea del movimento di cui faccio parte, Solidarietà Popolare, sia stata sempre molto chiara: apartiticità, coerenza e nessun compromesso. Lo abbiamo dimostrato in campagna elettorale e lo riconfermiamo oggi, in attesa che chi ha vinto le elezioni decida come procedere e chi nominare nella sua Giunta. Relativamente poi all’eventualità di una nomina come Presidente del Consiglio, non mi è stata mai proposta e né io ho mai dichiarato di ambire a tale ruolo. Essendo poi l’unico rappresentante di Solidarietà popolare in Consiglio comunale, la Presidenza è difficilmente conciliabile con il ruolo di consigliere di minoranza e quindi è una scelta improbabile».
Si infiamma intanto la polemica politica sul cantiere della nuova scuola media, fermo per il fallimento di una ditta costruttrice nel luglio scorso: «Possibile che nessuno, sindaco compreso, abbia richiesto alla ditta appaltatrice chiarimenti per il ritardo nell’inizio dei lavori, nonostante noi avessimo più volte sollecitato chiarimenti in merito? – dice la lista di centrosinistra Uniti e attivi -. Ci attiveremo in tutti modi affinché sia fatta chiarezza sulla questione e sollecitiamo sin da ora i nostri alleati del Pd presenti in Consiglio ad avviare tutte le azioni necessarie affinché sia fatta chiarezza, la stessa correttezza che dovrebbe vedere unite le forze di opposizione nella richiesta di dimissioni del primo cittadino». Fratelli d’Italia aggiunge: «Una delle società mandanti, che componevano l’associazione temporanea di impresa che si è aggiudicata l’appalto ha dichiarato fallimento il 30 luglio. Così non si può andare avanti, c’è bisogno di chiarezza. Quella struttura sarà la scuola dei nostri figli, non possiamo permetterci incertezze. Il Sindaco convochi quanto prima il consiglio comunale e ci spieghi cosa sta succedendo. I fidardensi non devono essere presi in giro».
Il primo cittadino replica: «La ditta fallita non è la capofila dell’Ati che deve costruire la scuola quindi nessun problema sulla prosecuzione dei lavori. La stessa azienda non ha eseguito alcun lavoro per cui la capofila Coed potrà tranquillamente scegliere di subbappaltare i lavori ad altra azienda. Abbiamo saputo del fallimento lunedì 18 alle ore 9.30, durante le ultime ore di votazione, quindi non vedo quale azione avrei potuto fare per informare i cittadini senza peraltro conoscere nel dettaglio la questione».