Attualità

Castelfidardo, taglio del nastro per l’ambulatorio avanzato

Attivo fin dal luglio scorso, ha già erogato oltre duemila prestazioni ed è destinato a divenire un punto di riferimento. Inaugurato ufficialmente stamattina, 12 dicembre, nel presidio di via XXV aprile di Castelfidardo, è la prima sperimentazione nelle Marche

Il taglio del nastro dell'ambulatorio avanzato a Castelfidardo
Il taglio del nastro dell'ambulatorio avanzato a Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Il taglio del nastro affidato a Patrizia Bilò, vedova del dottor Giancarlo Gioacchini, a significare l’attenzione, l’ascolto e la centralità del paziente, la partecipazione dei vertici sanitari regionali, dei dirigenti dell’Area vasta 2, dei medici di famiglia e dello staff infermieristico a testimoniare il lavoro d’equipe e la trasversalità di un progetto che parte dal basso, dai bisogni quotidiani, la presenza delle massime autorità comunali a manifestare l’orgoglio e la gratitudine del territorio, la benedizione del Vescovo Spina, per la prima volta a Castelfidardo, per sottolineare come cerimonie di questo tipo siano motivo di gioia, serenità e nuove prospettive di salute in un luogo di sostegno e accompagnamento.

Attivo fin dal luglio scorso, ha già erogato oltre duemila prestazioni ed è destinato a divenire un punto di riferimento: è stato inaugurato ufficialmente stamattina, 12 dicembre, nel presidio di via XXV aprile di Castelfidardo l’ambulatorio infermieristico avanzato, prima sperimentazione nelle Marche di un modello organizzativo che intende rafforzare prossimità, prevenzione e livelli assistenziali nelle cure di tutti i giorni. L’accesso è regolato tramite impegnativa del medico di famiglia, gli orari vanno dalle 8 alle 14, dal lunedì al sabato.

«Un percorso iniziato dai medici di famiglia, un punto di partenza per offrire un servizio al cittadino, specie quello affetto da patologie croniche, tramite una gestione di competenza infermieristica che si caratterizza per coordinamento, continuità, presa in carico e accessibilità», hanno spiegato il medico coordinatore Gianna Giuliani, il coordinatore infermieristico Giuseppino Conti e l’infermiera referente Anna Canestrale. L’ambulatorio risponde a bisogni complessi e semplici, assicurando prestazioni che non sono coperte da strutture limitrofe: dalla medicazione delle ferite e ulcere infette, non infette, vascolari, lesioni della cute all’assistenza fleboclisi; dalla somministrazione di terapie intramuscolari, sottocutanee ed endovenose, al bendaggio e alla rimozione dei punti di sutura; dal posizionamento del catetere vescicale alla medicazione tracheo-uro-ileo-colonstomia, oltre all’utilizzo di device e alla rilevazione dell’indice Abi con utilizzo del minidoppler donato dal locale gruppo Avis.

«Importante disporre di personale altamente qualificato che dà priorità alla persona», ha detto il sindaco Roberto Ascani. Il direttore dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua rispondendo alle criticità recentemente riscontrate al Cup, ha annunciato il rimpiazzo di quattro amministrativi e l’inserimento di un logopedista: «Tutto per fare in modo che una struttura vitale come questa rimanga tale». Dal direttore generale Asur Alessandro Marini e dalla direttrice del servizio salute Lucia Di Furia, l’apprezzamento per un modello organizzativo di proattività che anticipa i tempi, così come il country hospital fidardense aveva fatto venti anni fa.