Quattrocento quintali di sementi pronti per essere piantati dagli agricoltori a Castelluccio. È iniziata la corsa contro il tempo ma si riaccendono le speranze di poter ammirare anche quest’anno i magici colori della piana: è stata infatti riaperta la strada che era andata distrutta con il sisma del 30 ottobre grazie all’accordo con Anas che ha autorizzato ieri un trasporto straordinario dei mezzi da Norcia attraverso la Galleria di Forca Canapine (gravemente danneggiata dal sisma e da allora chiusa al transito) verso Pian Grande. È stato consentito il transito per i mezzi con una larghezza massima di 3,10 metri ed un’altezza massima di 3,70 metri. La speranza è quella di poter ripristinare entro giugno la strada provinciale 477, ora aperta in due fasce orarie (mattina e sera) solo per gli agricoltori. Intanto quelli partiti da Norcia per dar via alla semina della “lenta” sono una trentina, con 16 seminatrici, tre trattori a cingoli e altri mezzi agricoli. Lo straordinario arcobaleno di colori della fioritura attira ogni anno circa 250mila turisti e quest’anno potrà diventare il simbolo della riscossa dopo il terremoto.
«La lenticchia di Castelluccio – ricorda Coldiretti – è un prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale a quota 1.400 metri secondo le prescrizioni del disciplinare di produzione approvato dall’Unione europea. La lenticchia viene seminata su una superficie di circa 525 ettari per una produzione che, a seconda delle stagioni si aggira attorno ai 3.700 quintali di prodotto. La lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp è confezionata in sacchetti di juta o plastica ed in contenitori di cartone, che riportano, in tutti e tre i casi il marchio comunitario Igp (Indicazione geografica protetta). Un aspetto da tenere in considerazione è infatti quello della difesa della lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp dalle frodi che si sono allargate anche su Internet».