OSTRA – Svolti al santuario Madonna della Rosa i funerali di Valeria Baldini, la 77enne deceduta in casa lo scorso 21 ottobre a seguito di una presunta manovra errata del marito che l’assisteva. L’ultimo saluto si è tenuto questa mattina, 27 ottobre, ma il coniuge Marino Giuliani non ha potuto parteciparvi perché ancora agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Alla cerimonia hanno però preso parte i figli Stefania e Gabriele e i vari parenti, tra cui la sorella Eleonora presso la cui abitazione è detenuto Giuliani. Gli stessi familiari sono convinti che si sia trattato di una tragedia e non di un omicidio, dato che la coppia era stata sempre considerata da tutti come molto affiatata e il marito molto sensibile e disponibile nei confronti della moglie. Difficile quindi per loro pensare a un gesto volontario o a maltrattamenti. Del resto anche l’accusa che gli inquirenti hanno avanzato è di omicidio preterintenzionale, di un gesto dunque che avrebbe causato il decesso andando oltre le intenzioni dell’autore.
Tramite il suo legale, l’uomo ha anche chiarito sia davanti ai carabinieri che al Pm Lioniello cosa fosse avvenuto nella prima mattinata di sei giorni fa, nella casa al Filetto di Senigallia: avrebbe messo una mano davanti la bocca della donna, con gravi problemi di salute e l’Alzheimer, per impedirle di urlare e svegliare quindi il figlio che era in un’altra stanza. Proprio tale gesto avrebbe però tolto il respiro alla donna, morta poco dopo per la difficoltà respiratoria. Questa la prima ricostruzione effettuata con le indagini coordinate dalla Procura.
Proprio sulle difficoltà, competenze e capacità di chi fornisce assistenza ai malati è intervenuto nel frattempo il Movimento 5 Stelle regionale: la richiesta è quella di una legge che riconosca il ruolo dei caregiver e rilanci la necessità di strumenti di formazione e tutela per coloro che assistono alle persone con patologie. «Non si può lasciare solo chi assiste i suoi cari in casa. La tragica vicenda avvenuta a Senigallia – sottolinea Marta Ruggeri, capogruppo M5S in consiglio regionale – evidenzia l’urgenza di una legge che riconosca dal punto di vista professionale la figura dei cosiddetti caregiver. Sono coloro che assistono in casa i propri familiari, non autosufficienti a causa di malattie oppure disabilità, con tanta dedizione e sacrificio». Una realtà in continua crescita: fonti giornalistiche stimano infatti che i caregiver siano circa 8 milioni e mezzo in Italia. «Le istituzioni – continua Ruggeri – hanno il dovere di rimediare a una tale, evidente falla nel nostro sistema del welfare. Il sistema che dovrebbe garantire benessere e sicurezza a tutti i cittadini. Non è giusto lasciare sole le persone in momenti così difficili, molto spesso coincidenti con l’età avanzata». Da qui l’esigenza di una legge che definisca ruoli e responsabilità, ma anche tutele e diritti, oltre a una consistente parte di supporto medico, infermieristico, psicologico ed economico.