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Cena proibita al ristorante, insulti e minacce a Carriera: una condanna e una assoluzione

Dopo la cena proibita a La Macelleria c'è chi aveva scritto su Facebook commenti sgraditi al ristoratore pesarese: «Andiamo a dargli fuoco al locale» e chi lo appellava «Scemo»

Umberto Carriera

Cena proibita, insulti e minacce a Carriera: una condanna e una assoluzione

PESARO – I commenti dopo la cena proibita al ristorante La Macelleria. Il ristoratore Umberto Carriera li querela per diffamazione e minacce. Una assoluzione e una condanna.

Il fatto riguarda la cena con 90 persone dopo una manifestazione contro le restrizioni covid. Alcuni pesaresi hanno commentato su Facebook con toni tutt’altro che graditi dal ristoratore. Lui, tramite l’avvocato Federico Bertuccioli, li ha querelati tutti e piano piano le situazioni si stanno dipanando.

In particolare un pesarese aveva scritto sotto un post di Facebook: «Andiamo a dargli fuoco al ristorante».
Il giovane è finito a processo con l’accusa di minaccia di provocare un danno. È stato condannato alla pena pecuniaria di 300 euro, la refusione delle spese legali e la liquidazione del danno in sede civile.

A processo per diffamazione anche un altro ragazzo che aveva commentato la cena “proibita” con il commento: «Ma a sto scemo quattro scupazzi fatti per bene no? Pensa te che roba». Ma qui il giudice lo ha assolto perché ha ritenuto la condotta scriminata dall’esercizio del diritto, in quanto una critica rivolta alla sua azione e non alla persona in sé.