Attualità

Cento anni dalla nascita di Rodari, lo scrittore che ha rivoluzionato il modo di parlare ai bambini

Per comprendere la sua figura e l’eredità letteraria che il “maestro della fantasia” ha lasciato, abbiamo intervistato la professoressa Anna Ascenzi dell’Università di Macerata

MACERATA – Il 2020 sarà l’anno delle celebrazioni per il centenario della nascita del “maestro della fantasia”, Gianni Rodari. Sono in programma numerosi eventi in tutta Italia e nuove edizioni dei suoi libri, come la “Freccia Azzurra” (Einaudi Ragazzi) con l’inedita introduzione dell’attore marchigiano Neri Marcorè.

Rodari è nato nel 1920 a Omegna in Piemonte ed è morto a Roma nel 1980. Insegnante, giornalista, attivista politico e scrittore. Nel secondo dopoguerra, a partire dagli anni Cinquanta ha iniziato a pubblicare opere per l’infanzia che hanno ottenuto fin da subito un enorme successo. Nel 1970 ha vinto il Premio Hans Christian Andersen, considerato il Nobel della letteratura per l’infanzia. Le idee di Gianni Rodari e il messaggio racchiuso nelle sue opere sono ancora oggi attuali e guida imprescindibile per gli educatori.

Per comprendere la sua figura e l’eredità letteraria che il “maestro della fantasia” ha lasciato, abbiamo intervistato la professoressa Anna Ascenzi dell’Università di Macerata. Professore ordinario di Storia dell’educazione e della letteratura per l’infanzia presso il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, è anche la direttrice del Museo della Scuola “Paolo e Ornella Ricca” e del Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia.

Prof.ssa Ascenzi che messaggio lascia Rodari ai ragazzi di oggi? «Il messaggio è quello di un adulto che ha grande fiducia nelle potenzialità dei bambini, nelle loro capacità e nella loro creatività. Si rivolge ai ragazzi con un atteggiamento di rispetto sollecitandone la libera espressione creativa».

Rodari può essere considerato uno scrittore attuale? «Certamente. Il 2020 è l’anno delle celebrazioni per il centenario dalla sua nascita e vedrà coinvolte grandi istituzioni culturali. Alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna il programma ruoterà attorno alla figura e alle opere di Rodari. Questo testimonia la vitalità e l’attualità dell’autore e dei suoi libri; la sua capacità di parlare ai giovani, ai genitori, agli educatori e agli insegnati di oggi».

Prof.ssa Anna Ascenzi, Università di Macerata

Rodari è un innovatore: stimola la creatività, la fantasia e incentiva la crescita dei ragazzi in un momento storico di grande cambiamento per il Paese… «Si è opposto al ventennio fascista, si è impegnato nella resistenza e ha militato nel partito comunista. Il suo fu un impegno politico ed educativo. Nel dopoguerra era in atto la ricostruzione materiale, morale, etica e civile dell’Italia che avrebbe portato alla nascita di un sistema politico democratico. Gianni Rodari desiderava un mondo migliore ed era fortemente convinto che l’impegno avrebbe potuto cambiare il Paese in prospettiva di maggiore equità e giustizia, estendendo i diritti della cittadinanza attiva. Questo attraverso la promozione della cultura e quindi con la lettura e la scrittura. Il suo era un invito a partire dal potenziale dei ragazzi e a sviluppare la loro creatività e fantasia. Lavorò scrivendo prodotti adatti a nuovi cittadini di una Italia democratica e repubblicana».

Perché Gianni Rodari rappresenta una guida per gli educatori? «Rodari ebbe ruolo importante, fu una guida per gli insegnanti che vollero cambiare il modo di rivolgersi ai ragazzi. Fu il fautore di un grande rinnovamento della letteratura italiana per l’infanzia negli anni ’50-60».

In che cosa consiste la sua innovazione? «Innanzitutto da come si rivolge ai ragazzi. Si passa da un modo direttivo, didascalico, autoritario, a uno stile comunicativo pieno di fiducia per le potenzialità delle nuove generazioni: ciascuno può realizzarsi partendo dalle proprie inclinazioni. La sua fu una rivoluzione radicale. Inoltre, cambiò la materia narrativa: temi legati alla quotidianità, all’esperienza reale furono sdoganati da Rodari. Nei suoi testi entrarono fantasia, immaginazione, gioco: anche i ragazzi ebbero diritto di cittadinanza nella materia narrativa. Il terzo aspetto è il lessico, più vicino a quello della vita reale. Questo per accorciare le distanze e creare un ponte di rispetto e di fiducia finalizzato alla crescita del bambino. Incoraggiare e guidare lo sviluppo della creatività, della fantasia e dell’immaginazione nell’infanzia vuol dire coltivare il potenziale del bambino che diventerà il suo potenziale da adulto. Questo è stato ampiamente dimostrato da evidenze scientifiche».

Prof.ssa Ascenzi secondo Lei quali sono i libri più significativi? «Sicuramente “Grammatica della fantasia”. I testi indicano a genitori ed educatori i modi per liberare il potenziale creativo dei ragazzi, per affermarsi e cambiare se stessi. Questo libro rappresenta il rinnovamento della letteratura per l’infanzia. Poi ci sono “Favole al telefono”, ancora oggi ampiamente utilizzate».

Quanti libri ci sono nella biblioteca del Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia di Macerata? «C’è un’ampia collezione di Gianni Rodari in quanto rientra nel novero degli autori classici della letteratura per l’infanzia. Inoltre, i suoi libri vengo continuamente riediti».

Come Museo della Scuola “Paolo e Ornella Ricca” farete delle iniziative per il centenario dalla nascita di Rodari? «Da alcuni anni partecipiamo al festival della letteratura “Macerata racconta” come responsabili del programma destinato ai ragazzi. Nella prossima edizione, che si terrà a maggio 2020, dedicheremo una sezione a Rodari rivolta ai bambini e ai loro genitori».