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Centro diurno chiuso a Fabriano: botta e risposta fra Pergolesi e Santarelli

Servirebbe anche una liberatoria da sottoscrivere che esonera da ogni responsabilità gli enti gestori dei servizi, secondo gli utenti della struttura fabrianese

Il sindaco di Fabriano
Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli

FABRIANO – Riapertura centri diurni, botta e risposta in casa Movimento 5 Stelle fra la consigliere del gruppo regionale, Romina Pergolesi, che pare non faccia più parte dei pentastellati secondo il sistema Rousseau, e il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, pentastellato doc.

A seguito di un’interrogazione in consiglio regionale, la Pergolesi accusa le amministrazioni locali di Falconara, Fabriano, Castelfidardo e Loreto, sui ritardi per la riapertura dei centri diurni.
«Finalmente è stata fatta chiarezza – dice la consigliera Pergolesi -. Ringrazio le associazioni Anffas (Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità) ed Angsa (Associazione nazionale Genitori Soggetti Autistici), i genitori e i comitati per le segnalazioni che hanno consentito di fare chiarezza sulla responsabilità in capo ad alcuni comuni che non hanno programmato ancora la riapertura di servizi essenziali per le famiglie dei ragazzi disabili e che evidenziano l’assoluta estraneità della Regione riguardo le iniziative individuali di chi chiedeva ai familiari di sottoscrivere una liberatoria contenente una accettazione rischi e esonero da responsabilità con cui il richiedente sollevava il gestore e soggetto inviante da ogni responsabilità per rischio di malattia da contagio per l’attività prestata, con rinuncia espressa e preventiva a ogni azione legale e/o risarcitoria, specificando che la riattivazione del servizio è svolto sotto la esclusiva responsabilità del richiedente per i servizi».

A stretto giro, la replica del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. «Intanto la Pergolesi non è più una consigliera del M5S, se mai lo fosse stata. Secondo poi dire che “la responsabilità è dei comuni” a proposito della riapertura dei centri diurni dimostra mancanza di conoscenza che per una consigliera da ormai più di 5 anni in commissione Sanità è piuttosto grave». E spiega: «I progetti per la riapertura dei centri vengono redatti dai gestori dei centri e vengono sottoposti all’Unità Operativa Sociale e Sanitaria che ne valida la correttezza e la rispondenza alle prescrizioni legate all’emergenza Covid-19. Una volta validato il progetto devono iniziare tutte le procedure necessarie che comprendono l’esecuzione dei tamponi a tutti gli utenti e a tutti gli operatori. Per questo motivo solo in rarissimi casi in Regione sono stati riaperti dei centri e in tutto questo iter non vedo quali possano essere le responsabilità dei Comuni. Nei giorni scorsi ho letto, sempre dalle dichiarazioni della Pergolesi, che era in corso un rimpallo di responsabilità tra comuni e Ambito, cosa che a me non risulta affatto. Ho evitato di replicare perché ritengo che questo sia un tema delicato che non merita strumentalizzazioni, ma a questo punto non posso farne a meno. Anche oggi ( 1 luglio, ndr) ci siamo riuniti nel mio ufficio con la coordinatrice del Centro diurno, il Coordinatore d’Ambito, il Presidente dell’ASP e l’assessore ai Servizi alla Persona, Simona Lupini, per mettere a punto alcuni dettagli e per mettere a disposizione tutto il supporto necessario».

Romina Pergolesi


Controreplica al veleno della Pergolesi. «Prendo atto con sorpresa della reazione isterica del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, che lancia accuse e fa sarcasmo nei miei confronti ma i documenti ufficiali parlano chiaro. Sarebbe molto più utile, a mio parere, se indicasse le date di riapertura dei centri diurni per persone disabili e anziani del suo territorio, visto che la Regione è in attesa di chiarimenti, invece di perdere tempo con me per accreditarsi all’interno del partito del blog delle stelle con il quale ho già` dichiarato di non volermi candidare. La Regione ha chiesto ai Comuni di inviare i piani territoriali e le date di riapertura dei centri diurni. Fabriano non risulta tra quei comuni che hanno indicato le date di riavvio del servizio. Anche in occasione di un’audizione in Regione, sull’approvazione del regolamento dell’assemblea dei sindaci Santarelli aveva dimostrato di non conoscere le competenze tra i vari enti, quindi non mi scandalizza il suo far confusione. Le associazioni e le famiglie di persone disabili che mi hanno contattato avevano bisogno di risposte soprattutto in merito alla richiesta di sottoscrivere una liberatoria che esonerava da ogni responsabilità gli enti gestori dei servizi e io sono felice di poter esser stata utile, non la prenda come un fatto personale, la tematica interessa anche altri comuni, il mondo non ruota solo attorno a lui».