ANCONA- Il Centro Papa Giovanni XXIII Onlus ad Ancona punto di riferimento per persone con disabilità e per le loro famiglie anche durante il lockdown. Il Coronavirus non ha fermato l’attività di volontari, educatori e operatori socio sanitari che hanno continuato a prendersi cura degli ospiti delle comunità residenziali e a dare sostegno, a distanza, ai frequentatori del centro diurno, chiuso a causa dell’emergenza sanitaria.
«A breve la Regione dovrebbe far uscire le linee guida per la riapertura dei centri diurni- riferisce la dott.ssa Giorgia Sordoni, vicepresidente del Centro Papa Giovanni XXIII-. Le famiglie sono molto stanche perché in questi mesi hanno dovuto assistere tutto il giorno da soli i propri cari con disabilità. Le persone che hanno queste problematiche devono essere stimolate altrimenti rischiano apatia e solitudine. Quando riapriremo per i nostri ospiti sarà un po’ come la prima volta e quindi dovranno abituarsi a qualcosa di nuovo. Noi siamo pronti per ricominciare. Come abbiamo sempre fatto, continueremo a svolgere molte attività all’aria aperta e in città; probabilmente, inizialmente non ci sarà il servizio del pranzo. Inoltre, ci sarà una presenza alternata e ogni ospite sarà seguito da un operatore. Tutte le attività saranno in sicurezza, ad esempio la Zumba si farà nel piazzale all’esterno tutti ben distanziati».
Come avete dato sostegno in questi mesi agli ospiti del centro diurno e alle loro famiglie?
«Come coordinatrice ho sentito le famiglie telefonicamente, mentre i vari educatori sono rimasti in contatto con i ragazzi con le videochiamate e gli hanno inviato dei video. Stiamo pensando di fargli recapitare “le scatole delle sorprese” dove metteremo tutte le attività che possono fare a casa anche con i genitori. In situazioni più difficili invece, i nostri volontari sono andati da loro per aiutarli e li hanno portati a fare delle passeggiate».
Le comunità residenziali sono rimaste sempre aperte?
«Sì, certo. Sono servizi essenziali quindi attivi h24, 365 giorni l’anno. Adesso, gradualmente, gli ospiti cominceranno ad incontrare i propri familiari possibilmente all’aria aperta, indossando le mascherine e mantenendo le distanze. In questi mesi hanno visto i loro cari solo con la videochiamata quindi, sentono la solitudine».
In questo periodo di emergenza anche il Centro Papa Giovanni XXIII ha fatto la sua parte. Per circa un mese ha donato i pasti per i volontari della Croce Rossa di Ancona preparati dalla Ristorazione Solidale e dagli ospiti delle Comunità. Nonostante la pandemia la solidarietà non si è fermata e diverse aziende hanno donato dei dispositivi di protezione al Centro.
«Delle aziende ci hanno donato dei termoscanner, altre delle mascherine. Anche i nostri volontari le hanno cucite; una collaboratrice le ha realizzate perfino per le persone sorde, quindi sono trasparenti per permettere la lettura del labiale» spiega la dott.ssa Sordoni.
Il Centro ha attivato la campagna di raccolta fondi “Emergenza Covid 19”: le donazioni serviranno per acquistare mascherine, guanti, gel, sanificazioni e visite infermieristiche affinché gli operatori possano continuare a prendersi cura delle persone con disabilità in tutta sicurezza. È possibile donare sia sul sito centropapagiovanni.it che sulla piattaforma online retedeldono.it.
In quest’ultima si trova anche l’iniziativa benefica di due amici runner amatoriali, Marco Trillini e Giacomo Scansani, che hanno deciso di mettersi in marcia per aiutare le persone con disabilità del Centro Papa Giovanni XXIII . Il 24 maggio correranno la R2M – ROAD TO MOUNTAIN, (RIN)corsa per le persone con disabilità tra Castelfidardo e la Selva di Castelfidardo. Lo scorso anno i due amici hanno dato vita alla prima edizione della corsa R2M – ROAD TO MOUNTAIN, 80 Km dalla cima del Monte Conero alla cima del San Vicino. Per partecipare alla raccolta fondi bastano pochi click.