CERRETO D’ESI – A breve chiuderà la “casa dell’acqua” a Cerreto D’Esi. Nel biglietto apposto sull’erogatore vengono spiegate le motivazioni: scarsa affluenza, tasse e costi di gestione. Le proteste della sezione locale del Partito Democratico. «Si tratta di un’amara sorpresa, una doccia fredda per i cittadini abituati da anni a rifornirsi da questa fontana», scrivono in una nota i Democrat.
Il servizio della casa dell’acqua venne pensato e istituito durante il secondo mandato della giunta cerretese guidata dal sindaco David Alessandroni, circa sette anni fa, e venne scelta una posizione strategica per la sua ubicazione: i giardini pubblici. «Fu un intervento “verde” mirato al risparmio della plastica di migliaia di bottiglie all’anno. Con il passare degli anni, infatti, la casa dell’acqua è risultata irrinunciabile per molte famiglie, oltre a essere essenziale per tutti coloro che quotidianamente frequentano i giardini», prosegue il circolo del Pd cerretese, evidenziando la perdita di un ulteriore servizio teso al risparmio economico per le famiglie bisognose di Cerreto D’Esi e alla salvaguardia dell’ambiente visto il risparmio in termini di riutilizzo della plastica.
Vista l’assenza di altre fontane pubbliche, «il Comune si è adoperato per scongiurare questa chiusura? Non si poteva procedere a rinegoziare o eliminare le tasse? Non è possibile che i servizi al cittadino vadano sempre considerati dei costi inutili ed eliminabili», tuonano i Democrat ricordando, inoltre, che l’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanni Porcarelli, è in regime di prorogatio causa pandemia da Covid-19, e le elezioni amministrative dovrebbero svolgersi entro il prossimo mese di settembre.
Per questo, il circolo cittadino del Partito Democratico lancia un appello: «Ci facciamo portavoce del dissenso di tutti i cittadini attenti all’ambiente che in questi anni hanno usufruito di questo innovativo servizio e chiediamo con forza che il Comune si adoperi per scongiurare questa ennesima, sciagurata chiusura». Si attende risposta da parte dell’attuale uscente maggioranza di governo cittadino.