PESARO URBINO – Arretramento della ferrovia, per Cgil e Cisl una «opportunità da non sprecare». L’ipotesi è stata lanciata nei giorni scorsi durante gli stati generali di Pesaro. Idea ben accolta anche dal comune di Fano.
«Già in precedenza quando ci confrontammo sul progetto “PESARO 2030” abbiamo espresso la nostra soddisfazione sull’ipotersi che il percorso ferrato potesse avere un tratto diverso all’attuale liberando così spazio sulla costa e nella città, allocando in una posizione più arretrata e interna il sedime ferroviario al fine di consentire un migliore sviluppo socio- economico del territorio – fanno sapere Roberto Rossini, segretario Cgil e Maurizio Andreolini, segretario Cisl Pesaro – Questo ci avrebbe dunque permesso di dare respiro alla città ed al suo lungomare e poter avere un hub per il trasporto merci cruciale per tutta la provincia. La scelta del Governo Centrale di prevedere lo stanziamento di 5 mld di euro per il potenziamento della tratta ferroviaria Bologna – Taranto ed individuare, tra gli interventi, l’arretramento del tracciato per la città di Pesaro, è un bel risultato che dovremmo riuscire a mettere a frutto nella maniera migliore possibile anche dal punto di vista occupazionale».
Per Cgil e Cisl «tre a nostro parere sono i principali elementi su cui dovremmo lavorare fin da subito affinché questa opportunità unica ci dia il massimo risultato per i prossimi decenni.
Il primo riguarda la possibilità di realizzare un punto intermodale la dove sorgerà la nuova stazione. Questa infrastruttura può senza dubbio dare un aiuto a tutte le imprese del territorio che oggi non hanno la possibilità di sfruttare il trasporto su rotaia e che magari, grazie a questa nuova infrastruttura, potrebbero usufruire più agevolmente anche del porto di Ancona.
Il secondo riguarda il tracciato. A nostro parere sarebbe importate che si potesse lavorare, con la direzione di Ferrovie, in un’ottica di condivisione tra tutte le Amministrazioni locali della costa per estendere l’arretramento, se non fino ad Ancona, almeno lungo tutto il tratto costiero della nostra Provincia.
Il terzo: cosa fare del vecchio tracciato. Da quello che abbiamo appreso sabato pomeriggio (15 gennaio ndr) il vecchio tracciato potrebbe divenire un percorso “verde” non meglio codificato.
CGIL e CISL a questo proposito guardano con ammirazione alla soluzione Romagna dove è stato fatto un eccellente lavoro in termini di metropolitana di superficie. Ci piace sognare anche in provincia di Pesaro Urbino e non solo, una metropolitana di superficie che possa collegare velocemente da nord a sud l’intera fascia costiera pesarese. Non solo, questa soluzione andrebbe senza dubbio nel verso di una mobilità sostenibile a bassissimo impatto ambientale. Sarà necessario a nostro parere fare un adeguato approfondimento, anche tecnico, sulla fattività di tale infrastruttura».