ANCONA – Adescava bambine tramite internet fingendosi un 13enne e chiedendo loro foto nude. In rete si faceva chiamare “Pupetto”. Condannato un 26enne per produzione di materiale pedopornografico e corruzione di minore. Nel mirino del giovane, originario di Roma, è finita una bambina anconetana che all’epoca dei fatti, nel novembre 2013, aveva 10 anni. Oggi la sentenza dal collegio dei giudici al tribunale di Ancona con una condanna a dieci mesi di carcere e 10mila euro come provvisionale alla famiglia della minore. Il pm Ruggiero Dicuonzo aveva chiesto una condanna a sei anni e sei mesi e 30mila euro di risarcimento. Ad alleggerire la condanna è stato il riconoscimento di un vizio parziale di mente all’imputato.
L’adescamento era avvenuto tramite la chat virtuale di Habbo. Il 26enne, che all’epoca dei fatti aveva 22 anni, si era finto un 13enne ed era entrato in contatto con la bambina. Dopo aver preso confidenza avevano continuato a scriversi tramite Whatsapp ed era riuscito a farsi mandare una foto osé. La bambina inizialmente gli aveva inviato una foto di una donna nuda presa da internet poi gli aveva mandato una foto sua, con la maglietta sollevata che le copriva il volto. Il 26enne aveva risposto mandando una foto dei suoi genitali. La minore aveva raccontato tutto alla mamma che aveva fatto partire subito la denuncia alla polizia postale. In breve tempo il 26enne è stato rintracciato. Perquisita l’abitazione romana, gli agenti avevano sequestrato il computer ed altri supporti elettronici dove erano state trovate altre foto di bambine.