CHIARAVALLE – Rush finale per la fortunata rassegna “Domeniche in biblioteca” che il 29 aprile si concluderà con un’altra doppia iniziativa in cui si congiungono vari fili portati avanti dall’amministrazione Costantini: quello rosa di “AcomedonnA”, il calendario di iniziative amiche del genere femminile con cui il Comune promuove la cultura delle pari opportunità, contrastando ogni forma di violenza di genere; quello della valorizzazione della Biblioteca “Massimo Ferretti” e dell’edificio che la ospita, sede in questi anni di numerose iniziative culturali; e quello legato alla scoperta, allo studio e all’esposizione dei reperti archeologici rinvenuti dal 2015 sotto il chiostro dell’abbazia di S. Maria in Castagnola e in altre zone del centro storico.
Dalle ore 16.30 – in più turni e previa prenotazione gratuita a partire dalle 16.00 presso la stessa Biblioteca – sarà possibile visitare la mostra archeologica permanente “Dal villaggio all’abbazia”: un autentico viaggio nel tempo, dai frammenti della tarda Età del Bronzo alle tracce delle epoche successive, per ricostruire la storia del nucleo originario di Chiaravalle. Tutto ciò con la preziosa guida di ArcheoLab, la cooperativa che in questi anni – con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e con il
finanziamento del Comune – ha analizzato e parzialmente ricomposto i resti rinvenuti, curandone anche l’allestimento museale. Alle 17.15 la Sala Piumini ospiterà la presentazione del libro “Quando Lara Croft arrossì” (Altrimedia, 2017) di
Isabella Marchetta, archeologa lucana che soddisferà ogni nostra curiosità sulla sua affascinante professione. Interverrà anche Viviana Antongirolami, presidente di ArcheoLab. L’assessore Francesco Favi, promotore dell’iniziativa, non nasconde il suo entusiasmo: «Se mi chiedessero che cosa porterò più impresso del mio impegno politico-culturale, al vertice metterei proprio l’emozione scaturita da questa straordinaria scoperta storica e archeologica, che ha retrodatato di due millenni le origini di Chiaravalle, e l’impegno profuso per la sua fruibilità pubblica. Non sempre le amministrazioni si mostrano sensibili alle sorprese riservate dagli strati di terreno su cui si sono edificate le loro città; e questo accade per miopia culturale o perché quel terreno viene considerato soprattutto in vista delle sue possibili destinazioni (e a volte speculazioni) urbanistiche, senza tenere conto della sua storia e dell’ambiente di cui è parte. Il sindaco Damiano Costantini e noi tutti ci siamo mossi in direzione esattamente contraria; e questo – ne siamo convinti – segnerà il futuro prossimo della nostra cittadina non solo nel senso della necessaria cura che il suo cuore antico merita di ricevere, ma anche in termini di rilancio turistico-culturale per la Chiaravalle di domani».