CHIARAVALLE – Due anni fa gli scavi effettuati nel chiostro dell’Abbazia di S. Maria in Castagnola per un lavoro di routine hanno portato ad una scoperta importante: il ritrovamento di reperti archeologici risalenti alla tarda età del bronzo. Ciò ha permesso di retrodatare la storia di Chiaravalle dall’epoca medievale (cioè dalla fondazione dell’Abbazia cistercense nel XII secolo, sul luogo di un preesistente insediamento benedettino d’età longobarda) a quasi due millenni prima. Per dare il senso della prospettiva storica, potremmo dire che la prima antropizzazione del territorio su cui sorge Chiaravalle è contemporanea alla guerra di Troia (1200 a.C. circa). Dopo due anni, durante i quali l’equipe di ArcheoLab, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, ha analizzato e parzialmente ricomposto i frammenti rinvenuti, il frutto di questa scoperta e del lungo lavoro che ne è scaturito viene presentato oggi alle 18,30 nella biblioteca comunale con l’inaugurazione della mostra archeologica permanente dal titolo “Dal villaggio all’abbazia”. Oggi, inoltre, viene inaugurata anche la mostra “Il Monastero ieri e oggi”, con immagini di alcuni fotografi chiaravallesi: Moreno Bartolucci, Guido Gentilucci, Michael Giaccaglia, Mario Marcosignori, Mirco Masiero, Manlio Moretti.
Sempre oggi pomeriggio alle ore 17, presso la Sala Piumini, il sindaco Damiano Costantini e l’Assessore alla cultura e alla valorizzazione e promozione del Monastero e degli altri beni storico-architettonici di Chiaravalle Francesco Favi dialogheranno con Maria Raffaella Ciuccarelli (Soprintendenza) e con Sonia Virgili (ArcheoLab) a proposito di questo percorso a ritroso “Dall’Abbazia cistercense al villaggio dell’età del bronzo”.
Venerdì 15 dicembre alle 21, in teatro, lo sguardo si allargherà invece sull’intero complesso monastico con la presenza – assieme al Sindaco, all’Assessore Favi e all’Assessore Andrea Alcalini (lavori pubblici) – di vari relatori: Marina Allegrezza e Cecilia Ottaviani (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche), Alessandra Pachecho (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche), l’architetto Gianni Raffaeli e Mirko Di Rosa (in rappresentanza dell’associazione Chiaravalle Più Bella, co-organizzatrice dell’iniziativa). Ci si concentrerà prima sul progetto di riqualificazione del cosiddetto “orto del prete” per poi considerare la struttura complessiva e gli interni del Monastero, condividendo con la cittadinanza idee per il recupero di questo importantissimo bene storico ed architettonico.