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Chiesa di San Francesco, ancora nessun mecenate

Il sindaco di Castelleone di Suasa, Carlo Manfredi, lancia un appello per avviare prima possibile il restauro strutturale che è urgente. In alcuni punti il tetto fa acqua e gli intonaci in alcuni punti sono da ripristinare

Chiesa San Francesco di Paola a Castelleone di Suasa

CASTELLEONE DI SUASA – Il sindaco di Castelleone di Suasa, Carlo Manfredi, lancia un appello. «La Chiesa di San Francesco di Paola proprio al centro del borgo ha bisogno urgente di un restauro strutturale. In alcuni punti il tetto fa acqua e parte degli intonaci sono da ripristinare. Le opere d’arte contenute sono state invece tutte restaurate recentemente, grazie a diversi interventi che si sono susseguiti nel tempo.

L’amministrazione di Castelleone di Suasa – dice il sindaco – spera ancora nei benefici previsti dall’Art Bonus che incentiva le erogazioni liberali in denaro da investire nella cultura mediante interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per ristrutturare la Chiesa, che è di proprietà comunale, anche se a tutt’oggi, nessun mecenate si è fatto avanti».

L’Art Bonus stabilisce una significativa agevolazione fiscale (credito d’imposta nella misura del 65% dell’importo donato) a tutti coloro che destinano del denaro così come previsto dall’art. 1 del D. L. 31 maggio 2014, n. 83 e convertito con modificazioni dalla Legge n. 106/2014.

La chiesa, il cui soffitto e pavimentazione, sono stati rifatti dopo la seconda guerra mondiale, è rimasta sostanzialmente inalterata ed ha un aspetto semplice ma sobrio ed armonioso.

La Chiesa di San Francesco di Paola fu fatta costruire da Mons. Giuliano della Rovere, Abate dell’Abbazia Benedettina di San Lorenzo in Campo nel 1604, come l’annesso Convento dei Frati Minimi (oggi Palazzo Comunale) ed era anticamente dedicata al SS. Crocefisso, la cui immagine troneggiava sull’altare maggiore.

La facciata, scandita da forme geometriche in rilievo ornate da due nicchie e due finestre, è sormontata da un timpano in stile barocco culminante con una croce ed è affiancata dal campanile che la collega architettonicamente al convento.

L’edificio sacro, che in un secondo momento, fu dedicato a San Francesco di Paola, per via del quadro ora posto dentro un tempietto in marmo policromo sulla parete absidale, ha una sola navata.

La bella chiesa originariamente disponeva di quattro altari laterali, di questi ora rimangono le soprastanti strutture a rilievo in stile barocco, all’interno delle quali sono collocate interessanti opere d’arte.

Sul primo altare a destra, è collocata l’immagine dell’Assunta, sopra un paesaggio agreste con, in primo piano, un pastore appoggiato al suo bastone mentre controlla un gregge di pecore, leggermente più arretrato un paesino in sui spicca una torre campanaria che richiama la perduta torre dell’orologio sovrastante la porta di accesso al castello di Castelleone; poco distante una pieve, il tutto culminante in un monte che richiama il monte Catria.

Dove era il secondo altare a destra si trova, il Santissimo Crocifisso di buona fattura, dipinto su tavola, coevo all’edificazione della chiesa ed un tempo sull’altare maggiore, recentemente ristrutturato, grazie ad una donazione.

Sul primo altare a sinistra, c’è un quadro raffigurante una Madonna del Carmine con Santi Carmelitani, mentre nell secondo altare a sinistra, troviamo la Madonna con il Bambino e Santi Domenico e Caterina di pittore ignoto degli inizi del XVIII secolo.

Sulla parete di sinistra dell’abside è invece presente la Madonna di Loreto e Santi, opera di Ascanio Casola del 1674. Oltre ai quadri, nell’edificio sono presenti anche due statue: l’Ecce Homo in legno dipinto ed una più recente statua in gesso e resina raffigurante san Francesco di Paola.