ANCONA – Allarme chiusura degli sportelli postali nei comuni sotto ai 5mila abitanti, Poste Italiane rassicura: «Entro settembre sarà ripristinata la situazione pre-covid». È quanto emerso ieri durante l’incontro richiesto da Anci Marche con i vertici della Macro Area Centro Nord di Poste Italiane al quale hanno preso parte Romano Carancini, vice presidente vicario di Anci Marche, Augusto Curti, coordinatore regionale dei piccoli comuni e Giovanni Zunino, Responsabile della Macro Area Centro-Nord di Poste Italiane.
La questione era stata sollevata circa un mese fa proprio dal sindaco di Force e coordinatore dei piccoli comuni dell’Anci Marche Augusto Curti che aveva evidenziato il fatto che molti uffici non avevano ripreso a pieno regime l’operatività e si erano creati inevitabili disagi per i cittadini. Curti aveva invitato Poste Italiane «a ripristinare nel minor tempo possibile l’orario e la funzionalità degli uffici postali così come nei momenti precedenti all’emergenza sanitaria».
«Le scelte aziendali non possono e non devono essere fatte con il sacrificio di tutti quei presidi territoriali che servono le comunità e sono indispensabili per la vita quotidiana di cittadini e degli imprenditori – aveva sottolineato il primo cittadino di Force -. Poste Italiane ha saputo gestire molto bene la prima fase dell’emergenza: penso alle pensioni consegnate direttamente a casa, al voler scaglionare il pagamento delle stesse e tante altre iniziative prese per fronteggiare l’emergenza. Ma oggi seppur va detto che in diversi comuni l’orario è stato ripristinato, c’è la necessità di riattivarlo su tutti gli sportelli per evitare la fine di disservizi e fugare la preoccupazione tra i sindaci interessati» aveva concluso Curti che nel corso dell’incontro di ieri ha ribadito che la situazione era stata segnalata da alcuni sindaci che avevano a loro volta ricevuto le comunicazioni dei cittadini preoccupati.
Proprio Zunino ha illustrato al vice presidente Carancini e al coordinatore Curti che ad oggi, nelle Marche, gli uffici postali chiusi sono otto, di cui cinque per motivi diversi dal covid, mentre i tre sportelli interessati dalla chiusura legata all’emergenza sanitaria – quelli di Ascoli Piceno, Porto San Giorgio e Camerino -, sono a meno di 500 metri da un altro sportello postale. «Dal 13 marzo, quando abbiamo ridotto l’offerta passando al 64% di uffici aperti, la riapertura è stata progressiva» ha spiegato il responsabile di Poste Italiane.
«Per i comuni delle Marche è importante conoscere la situazione sullo stato dell’arte attuale ma soprattutto rendersi conto dell’impegno futuro dell’azienda a continuare a offrire il servizio soprattutto nell’entroterra e nei piccoli comuni; da questo punto di vista ci sentiamo rassicurati – ha detto il vice presidente Anci Marche Carancini -. È importante che sul territorio si mantenga un rapporto di comunicazione diretta così che il sindaco che abbia necessità di chiarimenti, possa arrivare rapidamente a coloro che devono decidere. Nonostante comprendiamo che in questa fase transitoria che durerà fino a settembre ci potranno essere delle situazioni da sopportare e da supportare, il confronto è utile per evitare tensioni».