FABRIANO – «Sei andato via all’improvviso, non abbiamo potuto neppure salutarti. Ci hai insegnato valori importanti quali l’onestà, la generosità e l’attivismo, la passione e la dedizione. Non preoccuparti, nella vita andremo sempre a testa alta e schiena dritta. Ciao, babbo». Questo il commosso ricordo del più piccolo dei figli di Angelo Tini, Giacomo, a conclusione del funerale svoltosi questa mattina, 4 giugno, nella Cattedrale di San Venanzio a Fabriano.
Una chiesa gremita in ogni ordine di posto, circa mille i fabrianesi che hanno voluto tributare l’ultimo saluto all’attuale vicesindaco che il 2 giugno scorso è morto a causa di un infarto che non gli ha lasciato scampo mentre si trovava, insieme alla moglie Tonina e alcuni amici, a Senigallia per trascorrere la giornata festiva al mare. Una morte improvvisa che ha sconvolto, profondamente, tutta la città.
Il feretro di Tini è giunto in Cattedrale alle 9:45. Davanti alla bara, il Gonfalone del comune di Fabriano. Dietro, i familiari e il sindaco, Giancarlo Sagramola, con la fascia tricolore. Il parroco del Duomo, don Alfredo Zuccatosta ha officiato la celebrazione insieme a don Aldo Mei, don Aldo Bonaiuti e don Luigi Forotti. «Oggi per la Chiesa è una Solennità importantissima, la Pentecoste. Preghiamo lo Spirito Santo affinché conforti la famiglia di Angelo e tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato», le parole di don Alfredo all’inizio della Santa Messa.
«Gesù risorto è il centro della vita e della storia di ciascuno di noi. Per questo ha inviato lo Spirito Santo e lo sta facendo anche ora, in questo momento di dolore e sofferenza. E questo Spirito ci elargisce dei doni che non sono solo per noi, ma per tutta la comunità. Angelo ha ben compiuto questo aspetto e la vostra numerosa presenza in questa Chiesa, lo dimostra più delle parole. Salutando Angelo da questa vita terrena, ricordiamo il bene che ha fatto a tutta Fabriano e chiediamo che tutto ciò possa contribuire a dare comunione a tutti noi per il bene della città. Angelo ora è nel centro dell’amore perfetto, la Trinità», le parole dell’omelia di don Alfredo.
Composti nel loro dolore e circondati dall’affetto di tutti, i familiari del vicesindaco fabrianese, la moglie Tonina, i figli Pierluigi e Giacomo, e l’anziana mamma Agnese. Presenti tutti i politici cittadini, i dipendenti comunali e quelli dell’Area vasta n. 2, oltre a tanta gente comune che ha conosciuto e apprezzato Angelo Tini.
Dopo il ricordo del figlio, ha preso la parola il sindaco Sagramola, visibilmente emozionato e commosso. «Ci conoscevamo da tempo e abbiamo trascorso, in modo intenso, questi ultimi cinque anni. Angelo ha affrontato la sua vita, il suo lavoro e la politica, in modo testardo e capace. Dobbiamo tanto ad Angelo, anche per il sociale, visto che è merito suo se esistono a Fabriano e nelle frazioni, i circoli Fenalc. È stato un amministratore innovatore contribuendo a cambiare la Dc. Con la sua morte si chiude l’era della politica attenta ai rapporti personali. Ci ha messo il cuore in questa sua ultima avventura da Amministratore e martedì 6 giugno, durante l’ultimo consiglio comunale nel quale si presenterà il conto consuntivo al quale ha lavorato tanto e caparbiamente, ricorderemo Angelo e tutto ciò che ha fatto in questi cinque anni difficili».
Un lungo applauso ha, quindi, accompagnato la bara nell’uscita da San Venanzio. Il corteo funebre è, poi, giunto al cimitero della frazione fabrianese di San Donato, dove il feretro è stato tumulato all’interno della tomba di famiglia.