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Cisl Pesaro: «Non solo volantinaggio, attenzione agli appalti in edilizia e contratti a chiamata»

Il sindacato plaude all'intervento dei carabinieri che hanno sgominato il deprecabile fenomenomo del caporalato e indica altri settori a rischio dove le aggiudicazioni sono al massimo ribasso

PESARO – Caporalato, la Cisl di Fano Pesaro Urbino plaude all’indagine dei carabinieri che hanno sgominato il deprecabile fenomeno dello sfruttamento nel settore della distribuzione del materiale pubblicitario. Ma cita altri settori a rischio, dalle costruzioni ai contratti a chiamata.

I segretari Piccinno, Giovanelli e Andreolini sottolineano che «Già nei mesi scorsi avevamo pubblicamente denunciato questo grave fenomeno capillarmente presente nel nostro territorio».

Fanno riferimento all’operazione che ha visto 6 persone denunciate per sfruttamento di manodopera e intermediazione. I carabinieri hanno elevato sanzioni per 730 mila euro e riscontrato un’evasione di 400 mila euro.

«La Cisl è sempre attenta al rispetto delle condizioni dei lavoratori soprattutto in settori a maggior rischio di sfruttamento. Chiediamo di continuare in questa azione di contrasto. Occorre mantenere alta la guardia perché sono ancora troppe le sacche di sfruttamento. 

La Cisl ritiene che il lavoro nero e grigio si contrasta con l’azione degli organi ispettivi  ma anche rafforzando la contrattazione sociale territoriale antidoto all’illegalità e importante strumento per evitare in alcuni settori il mancato rispetto degli obblighi contrattuali e retributivi. L’esperienza decennale nel settore dell’edilizia ne è la prova».

Il sindacato pone l’accento sulle costruzioni. «Area delicata è quella degli appalti e dei sub appalti dove il meccanismo del massimo ribasso si ripercuote sia sulla qualità dell’opera, con l’inevitabile abbandono della ditta e quindi il classico cantiere incompiuto e ovviamente il mancato rispetto dei diritti contrattuali e retributivi del lavoratori.

Il fenomeno dell’appalto al massimo ribasso si sta estendendo anche in settori sino ad oggi non interessati, creando dumping contrattuale nei confronti dei lavoratori costretti pertanto ad accettar retribuzioni più basse e verso le imprese che subiscono concorrenza sleale per il più basso costo del lavoro. Chiediamo anche ai Comuni di affidare alcune tipologie di servizi (accompagnamento scuolabus, custodia beni pubblici come parcheggi  centri civici ) utilizzando il meccanismo dell’affidamento diretto sotto soglia a imprese e cooperative del luogo evitando di affidare in modo improprio servizi.

Cogliamo questa occasione per invitare gli organi ispettivi ad una forte azione di contrasto e verifica del rispetto delle regole nel caso del contratto a chiamata che diventa uno strumento per coprire lavoro irregolare.

Sarebbe opportuno che le parti datoriali cogliessero questa occasione per avviare una riflessione comune che determini azioni di contrasto all’irregolarità e allo sfruttamento dei lavoratori e favorisca la diffusione di un lavoro retribuito e rispettoso della dignità dei lavoratori».