MATERA – Cosa vuol dire in termini di Pil e fatturati essere Città europea della Cultura. Pesaro e Urbino ci provano e hanno presentato a Matera, a Casa Cava, il loro percorso di candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2033.
Un progetto ambizioso, ma possibile. Andiamo ai numeri che spiegano il perché è importante inseguire il sogno. Il Pil cittadino di Matera solo nell’ultimo anno è cresciuto del 4,8%. Sul territorio sono caduti 28 milioni di euro dallo stato per gli investimenti. I fondi europei arrivati sul territorio sono stati 85 milioni in cinque anni.
L’indotto generato dal turismo sull’economia della città è stato stimato nel 2019 in circa 210-220 milioni euro, pari al 20-25% del Pil della città. Solo il film di James Bond girato in cinque settimane ha lasciato un indotto di 12 milioni di euro sul territorio. Le presenze turistiche sono passate da 133 mila nel 2009 a 684.415 nel 2019 con una variazione del 46%, 2,4 miliardi di contatti con tutto il resto del mondo.
Le abitazioni un paio di decenni fa si compravano a poche lire, oggi costano 2.500 euro al metro quadro e negli ultimi anni il giro d’affari è cresciuto del 26%. Le strutture ricettive sono passate da 111 a oltre 500. Le camere in affitto sono passate da 13 a 300 circa.
Ecco perché Pesaro e Urbino sono partiti in anticipo come spiegato dal sindaco Matteo Ricci: «L’accordo di collaborazione culturale delle due città è nato qualche mese fa. Gli amministratori hanno guardato avanti e hanno immaginato la città del futuro, con la bellezza e la cultura che salveranno il nostro Paese e la nostra Europa. Proprio da qui si deve ripartire. Un successo che continuerà nei decenni, bisogna osare e avere idee che vanno al di là di un mandato amministrativo. Bisogna pensare alle generazioni future non alle prossime elezioni. Il nostro progetto strategico di sviluppo parte da questa candidatura. Siamo i primi in Italia a provarci e anno dopo anno dobbiamo alimentarlo. Si tratta di una sfida economica oltre che culturale. I paesi asiatici genereranno nuovi flussi turistici e sono attratti dalla cultura e dalla bellezza. Dobbiamo offrire una rete di città alternativa a Roma, Firenze, Venezia. Matera ha dimostrato che l’Italia può essere il meglio della cultura europea. Urbino è patrimonio dell’Unesco con Raffaello che sarà testimonial della bellezza italiana con il 500° anniversario della morte. Pesaro è città Unesco della Musica che esce dall’anniversario del 150° di Rossini. Tra tre anni, sulla scia di Matera potremo già essere in termini di marketing città europea della cultura. Nel 2033 vorremmo essere noi a vincere».
L’assessore alla Cultura di Pesaro Daniele Vimini ha parlato di Pesaro-Urbino come «luogo plurale, dove tante voci possono fare la differenza. Crediamo a questa candidatura, anche se lontana, ma occorre lavorarci per presentarsi al meglio».
Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini ha sottolineato: «Mi è stato proposto di candidarsi insieme a Pesaro. Le nostre città co-capoluogo devono lavorare insieme. Ci sarà tanto da fare, ma punteremo sulla storia perché siamo dentro una provincia e una regione che non è molto conosciuta. Ma abbiamo delle peculiarità che stanno emergendo come testimoniato anche dalla Lonely Planet. Costa ed entroterra si uniscono dal mare all’Appennino per superare ogni divisione». Tutti fanno quadrato, compresa la Confcommercio presente a Matera con Amerigo Varotti.
Così il presidente della Provincia Giuseppe Paolini: «Sono orgoglioso di rappresentare il territorio di Pesaro. Abbiamo appena chiuso il 150° di Rossini, sta iniziando il 500° di Raffaello. Il nostro territorio correrà per vincere in un percorso comune».
Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera ha sottolineato: «Questo riconoscimento ha cambiato l’economia del territorio. Ne usciamo con un brand molto rafforzato, cosa che abbiamo rendicontato a Bruxelles cosa è successo. La cultura è trasversale, ci fa piacere che Pesaro e Urbino guardino avanti». Il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri ha sottolineato che «i cittadini dovevano diventare abitanti culturali di Matera. Questa consapevolezza collettiva è stata la matrice del nostro cambiamento e del nostro successo».
A Casa Cava, è stato presentato il logo della candidatura fresco di creazione, progettato da ISIA Urbino, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, la più importante istituzione pubblica di livello universitario per l’insegnamento del design, della comunicazione e della progettazione grafica ed editoriale.
L’appuntamento è stato l’occasione per offrire al pubblico un assaggio delle eccellenze culturali del territorio. Da “Il barbiere di Siviglia smart” a cura dell’Orchestra Sinfonica Rossini con i cantanti dell’Accademia Rossiniana ‘Alberto Zedda’ del Rossini Opera Festival ai prodotti del territorio. Un momento conviviale finale ha acceso i riflettori sui tre ‘gioielli’ DOP della provincia – la casciotta di Urbino, l’olio extra vergine di oliva di Cartoceto, il prosciutto di Carpegna – e sul tartufo di Acqualagna. L’evento in Casa Cava è stato preceduto da un concerto dal balcone in piazza Vittorio Veneto (in FOTO) tenuto dagli interpreti del Barbiere smart, accompagnati al pianoforte da Donatella Dorsi.