Ancona-Osimo

Osimo, la città resta senza Centro per l’impiego. Dino Latini: «Si è persa un’occasione che adesso altri sfrutteranno»

Non sarà aperta a Osimo la sede distaccata del Centro per l’impiego come proposto dalla Regione Marche. La parola sulla questione al presidente del Consiglio regionale Dino Latini e al sindaco della città Simone Pugnaloni

OSIMO – Non sarà aperta a Osimo la tanto attesa sede distaccata del Centro per l’impiego come proposto dalla Regione Marche. «Peccato che il Comune di Osimo abbia perso l’Ufficio del lavoro importante per l’occupazione dell’Area Vasta a sud di Ancona. La Regione ha atteso inutilmente per avere una risposta definitiva da parte del Comune per aprire la sede dell’Ufficio in città. Si è persa un’occasione che adesso altri sfrutteranno», ha detto il presidente del Consiglio regionale Dino Latini.

Il sindaco Simone Pugnaloni ha spiegato in maniera articolata lo stato delle cose: «Ci tengo a chiarire i passaggi ed evitare le solite strumentalizzazioni politiche dei giorni scorsi. La questione venne sollevata dall’allora governatore Luca Ceriscioli verso la fine del suo mandato, nel 2019. Assieme alla consigliera comunale con delega al lavoro Eliana Flamini e al dirigente della Regione per i Servizi del lavoro, dottor Massimo Grandicelli, si svolse un sopralluogo al palazzo del San Carlo, in via Molino Mensa, ex sede del tribunale, che il Comune aveva individuato come locali da proporre per il servizio decentrato del Centro per l’impiego in Valmusone. Con le elezioni regionali la questione venne ripresa poi il 25 ottobre 2021 quando il nuovo dirigente regionale del Servizio per l’impiego e Gestione del mercato del lavoro, Stefano Raia, scrisse al Comune di Osimo per riaprire il confronto confermando la disponibilità, anche della nuova giunta regionale, a decentrare in Valmusone una sede del Centro per l’impiego di Ancona. All’incontro fissato per il 15 novembre 2021 si presentò in Municipio lo stesso dirigente Raia, senza alcun esponente dell’amministrazione regionale, e il Comune ripropose come sede quella del San Carlo spiegando però che era necessaria prima una valutazione tecnica sulla vulnerabilità sismica della palazzina per capire l’investimento necessario».

Il 30 giugno scorso la Regione scrive attraverso il nuovo dirigente del Dipartimento politiche sociali e del lavoro, Mauro Terzoni, il quale ribadisce l’impegno della Regione, anche economico, per aprire una sede in Valmusone e in particolare a Osimo come già concordato in passato, del Centro per l’impiego, per alleggerire la pressione sull’ufficio di Ancona che da solo serve un bacino d’utenza di 226mila persone. «A quella missiva il Comune non aveva risposto proprio perché era in attesa della relazione sulla vulnerabilità sismica del San Carlo, che, come si vede dal documento, è giunta in Municipio a ottobre, pochi giorni fa quindi. A questo punto, consapevoli che per adeguare l’immobile dal punto di vista sismico e renderlo agibile servono circa quattro milioni e mezzo di euro. Il Comune risponderà alla Regione ribadendo la propria disponibilità con elementi aggiornati in merito alla plausibile sede. Se la Regione, come scritto lo scorso 30 giugno dal dirigente Terzoni, è disponibile a investire economicamente sul Centro per l’impiego saremo felici di mettere a disposizione la palazzina del San Carlo e dargli così nuova vita. L’Amministrazione comunale, al di là di ogni dietrologia politica avanzata dalle minoranze a Osimo in questi giorni, resterà aperta ad ogni possibile soluzione da condividere tra i due enti, auspicando in questo senso una chiara volontà politica».