CASTELFIDARDO – Umiltà e semplicità, emozioni vere “made in Castelfidardo”, esempi positivi cui la seduta celebrativa di Consiglio Comunale nel giorno della festività dei Santi Patroni domenica mattina ha dato il meritato risalto.
«Il vostro senso civico e solidale e il vostro talento ci rendono ancor più fieri di rappresentare questa comunità», ha detto il sindaco Roberto Ascani introducendo i premiati cui sono state attribuite le onorificenze. Una tradizione radicata e solenne che quest’anno si è arricchita di una nuova “nomination”: l‘ambasciatore della fisarmonica, testimonianza viva dello strumento di cui la città è culla. Antonino De Luca, giovane siciliano che non ha esitato a trasferirsi a Castelfidardo per assecondare la sua passione e che è si sta lanciando verso una carriera concertistica di livello assoluto, è il primo artista che con orgoglio se ne fregerà. L’Amministrazione, su intuizione del presidente del Museo Riccardo Serenelli, gli ha consegnato una mostrina da inserirsi sulla cinghia della fisarmonica per rappresentare la città ovunque suonerà. La personalità di spicco cui è andato il “Sigillo di Castelfidardo” corrisponde al sorriso bonario e disponibile di Sante Ottavianelli, volontario di lungo corso dell’Avis, socio-fondatore della Croce Verde, anima del circolo Toniolo e di tanti campiscuola parrocchiali, un esempio di dedizione, costanza e impegno. Uno spirito di servizio comune all’associazione cui è andata la “Medaglia”, il complesso filarmonico “Città di Castelfidardo”, una realtà che vanta cinque secoli di storia e che da sempre accompagna con le sue note le cerimonie ufficiali. Presieduto da Maurizio Bastari e diretto dal maestro Rinaldo Strappati, l’ensemble di 30 elementi dimostra come si possa fare musica senza individualismi dedicandosi con passione a un fine pubblico. Altre eccellenze e storie esemplari hanno riempito i cuori: quella gastronomica dello chef Alessandro Rapisarda, vincitore della selezione italiana del “San Pellegrino young chef 2016” e finalista mondiale, quella dell’ingegnere Mirco Paolini, freelancer e “fluid specialist”, i cui effetti speciali sono arrivati a Hollywood e sul grande schermo senza lasciare Castelfidardo ma anzi lavorando con qualità e tenacia dallo studio di casa. Riconoscimenti e applausi anche per la generosità e mitezza di Claudio Camilletti, volontario che regge con orgoglio il gonfalone, e Vittorio Battaglini, tra i precursori del gruppo comunale di Protezione Civile, nonché per gli sportivi che hanno conseguito risultati di primo piano. Mirko Cola, campione regionale under 14 di spada, Michele Magnaterra e Maurizio Ascani, campioni italiani senior 2016, specialità raffa di bocce, i fratelli Chiara e Manuel Chiaraluce campioni italiani 2016 nella combinata caraibica. Una vetrina anche per la ditta Omesa che ha ricevuto una targa dai dipendenti nel 50esimo anno di attività e per gli organizzatori della festa del “Primo maggio doc” che hanno consegnato un assegno di cinquemila euro alla Protezione Civile per l’acquisto di una tenda pneumatica a uso logistico.
Inaugurata nell’angolo verde del Parco del Monumento noto come Pincetto, la nuova opera d’arte denominata “Stelo”, frutto del concorso di idee lanciato lo scorso anno dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’associazione “Tracce di 800”. Si riqualifica una location rimasta disadorna dopo il ritorno della fontana ottocentesca in piazza, scoprendo il progetto realizzato da Alberto Catraro che raffigura in maniera originale il processo risorgimentale attraverso la metafora di un arbusto, le cui radici, che simboleggiano gli stati prima della battaglia del 1860, affondano nell’acqua e germogliano poi nell’Italia unita.