ANCONA – I sindaci e i consiglieri comunali, chiamati al voto, hanno rinnovato il Consiglio provinciale di Ancona. “Unione democratica” ha conquistato sette seggi, quattro sono andati alla lista “Ancona Provincia civica” e uno alla “Provincia per i Comuni”. Il consiglio è così ridisegnato: Perticaroli Francesco, Urbisaglia Diego, Fiordelmondo Federica, Invernizzi Filippo, Tassi Arduino, Vichi Matteo, Pesciarelli Ugo (Unione Democratica), D’Angelo Italo, Cillo Thomas, Bordoni Monica, Gasparini Andrea (Ancona Provincia Civica) e Rabini Lorenzo (La Provincia per i Comuni).
Il Pd e il centrosinistra confermano la leadership nel rinnovato consiglio provinciale, ma perdono due seggi rispetto alla precedente tornata elettorale. I civici di “Ancona Provincia Civica” salgono invece a quota 4, aumentando in maniera considerevole (da 1 solo consigliere) la loro presenza. Ad Ancona, dove la presidente Pd Liana Serrani resterà in carica fino all’anno prossimo, domenica ha votato solo il 54,91 per cento dei sindaci e consiglieri comunali aventi diritto. Un’affluenza nettamente inferiore a quella del 2014 che aveva registrato il 78,97 per cento.
Domenica, dalle 8 alle 20, si sono svolte presso la sede della Provincia le elezioni di secondo livello per il rinnovo biennale del Consiglio provinciale. La legge n. 56/2014 (legge Delrio) ha infatti previsto che le Province-Enti di area vasta siano amministrate dal presidente e dal consiglio provinciale, entrambi eletti dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della provincia, e dall’Assemblea dei sindaci. Diversamente dal presidente della Provincia che dura in carica quattro anni, il consiglio provinciale dura in carica due anni. «Spero che il mandato ricevuto dagli amministratori comunali – dichiara Liana Serrani, presidente della Provincia – venga esercitato in uno spirito di collaborazione, responsabilità e impegno nell’interesse della comunità provinciale in questa delicata fase transitoria per il definitivo assetto delle Province».
Nettamente contrari a questo appuntamento «che viola la Costituzione», i consiglieri comunali della sinistra provenienti da tutta la provincia, per cui «la democrazia è un bene non negoziabile. Questo appuntamento è già oggetto di ricorso da parte di tante associazioni, eletti, comitati che stanno dalla parte della Carta».