Macerata

Civitanova, il generale Vannacci racconta il suo “Mondo al contrario”

Ieri l'evento organizzato da Nova Polis al Cecchetti, sold-out. Nessuna contestazione, toccati i temi più controversi del libro

Un momento della presentazione del libro "Il Mondo al contrario"

CIVITANOVA – Il generale Roberto Vannacci a Civitanova per presentare il suo libro, “Il Mondo al contrario”. Ieri pomeriggio più di duecento persone hanno preso parte all’evento, organizzato dall’associazione culturale Nova Polis, presso il Cecchetti. Nessuna contestazione, nonostante qualche polemica nelle ore precedenti all’incontro mossa dalle opposizioni e da alcune associazioni. All’evento c’erano, oltre all’autore, il generale Paolo Piccinelli e il presidente dell’associazione Tiziano Luzi, che ha fatto da moderatore nel corso dell’incontro. Un’ora e mezzo in cui si sono toccati tutti i temi più discussi del libro e in cui il generale Vannucci ha spiegato le sue posizioni. Ambientalismo, energia, società multiculturale e multietnica, famiglia, patria: questi i temi al centro della presentazione.

All’inizio dell’incontro il saluto del sindaco Fabrizio Ciarapica e poi del presidente del consiglio comunale Fausto Troiani. «Ringrazio gli amici dell’associazione Nova Polis per l’invito a partecipare a questa iniziativa e un benvenuto al Generale Roberto Vannacci che oggi è qui con noi – ha detto il sindaco – . Una presenza importante, la sua, in una città culturalmente vivace come Civitanova, aperta al dialogo e alla condivisione, capace di parlare più linguaggi e soprattutto una città dove tutto ciò che ci invita a riflettere e a pensare, sarà sempre accolto a braccia aperte. Con la presenza del Generale Vannacci e del suo libro “Il mondo al contrario” così come molte altre iniziative che abbiamo accolto, anche per la prima volte, Civitanova sta dando prova di grande maturità. Stiamo vivendo e lo dico anche con un pizzico di orgoglio un nuovo capitolo della nostra storia culturale dove la libertà di pensiero e di parola non solo sacrosanti principi sanciti dalla nostra Costituzione, ma sono anima e ricchezza per la crescita personale di ognuno di noi. Ben vengano dunque il dibattito ed il confronto, anche su diversi punti di vista perché una città culturalmente viva come lo è Civitanova è anche una città più felice».

Poi la parola al generale Vannacci. «Il mio grazie va alle forze dell’ordine, qui presenti – ha esordito – Loro sono qui per garantire che la Costituzione e la Repubblica vengano rispettate. Se io avessi offeso la Costituzione o la Repubblica, come alcuni asseriscono, non dovrei stare qui sopra ma mi dovrebbero portare via. E questo è uno dei primi paradossi del mondo al contrario in cui viviamo. E poi ringrazio voi. Mi aspetto che il libro sia criticato in maniera severa. Perché questo mi aspetto. Fino ad ora chi lo ha criticato, non lo ha letto. Il libro non nasce come libro ma come una serie di idee che ho cominciato a mettere nero su bianco a gennaio, in piena crisi energetica. Mi sono messo a tifare giù qualche idea, anche con un pregresso studio di materie scientifiche. Poi sono passato all’ambientalismo e ho cercato di contestare quelle che sono le soluzioni dei forsennati dell’ideologia, come li chiamo io. Poi mi sono occupato di città. Ho aggiunto un paio di capitoli in più ed è venuto fuori il libro. Il 10 agosto il libro è sulla piattaforma Amazon. Smentisco da subito una delle falsità, che non ho trovato un editore. Io un editore non l’ho nemmeno cercato, ho scelto un metodo rapido».

Tra i temi discussi anche quello di maschio, femmina e il concetto di diversità, poi quello di cultura e civiltà. «Uno dei più grandi paradossi è che rendiamo tutto soggettivo – ha continuato Vannacci -. Non è vero che siamo uomo e donna, perché possiamo essere una infinità di cose. E qui ho cominciato a farmi delle domande». Tra i passaggi anche la spiegazione di una delle espressioni più contestate. «Se un bambino si percepisce del sesso opposto, può andare dal dirigente scolastico e farsi chiamare Eleonora. E questo implica che questa persona debba essere considerata del sesso opposto in tutti gli aspetti del suo vivere. Mi preoccupo se c’è un Roberto che si sente Eleonora che conserva un batacchio (organo maschile) in mezzo alle gambe e fa la doccia insieme alle mie figlie. Per questa espressione sono stato molto criticato, mi è stato dato del soldataccio, rozzo, ignorante». E ancora: «Il fatto di chiamarci madre, padre, di festeggiare il Natale sono tutte manifestazioni della nostra civiltà. Il libro è stato criticato perché in qualche modo esalta la cultura nazionale. Sono stato accusato di essere omofobo, xenofobo, razzista, sessista e tutte queste accuse che si sono sgretolate su di me perché ho chiesto di essere valutato per azioni e fatti, non per parole o opinioni», ha concluso Vannacci.

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