JESI – L’istituto comprensivo Carlo Urbani dona due stereo alla primaria di Arquata del Tronto. La consegna è avvenuta lo scorso venerdì quando la dirigente dell’istituto comprensivo Cjesino, accompagnata da alcuni insegnanti, si è recata a San Benedetto del Tronto per dare alla scuola Primaria di Arquata del Tronto, dopo in terremoto spostata sulla costa, due stereo portatili.
Donati dal plesso Martiri della Liberà dell’istituto comprensivo, gli stereo sono il frutto di una piccola raccolta fondi fatta dai bambini. L’idea dell’insegnante Marco Mazzanti che, avendo incontrato un suo collega, Ermanno Celani, a Porto Sant’Elpidio nel settembre scorso, a pochi giorni dal tragico evento del terremoto che ha quasi raso al suolo la cittadina di Arquata insieme alle frazioni circostanti, per dare un segno di vicinanza alle popolazioni che hanno perso tutto. «Già a dicembre, prima del Natale, i bambini di Jesi si erano resi presenti con un video che augurava ai pari di Arquata una festa, anche se diversa dagli anni passati, piena di speranza – spiegano gli insegnanti – Poi ogni bambino ha messo insieme i suoi risparmi, quelli che ha tolto a cose che avrebbero voluto prendere per se, e li ha portati a scuola. Da questi sono poi stati comprati i due stereo. La visita è stata veramente una lezione di vita per noi che siamo andati a portare la nostra vicinanza e che siamo stati accolti con un calore particolare. L’insegnate Ermanno, che è poi maestro di musica, ci ha portato nelle sue classi e i bambini, che imparano a suonare il flauto già dalla prima primaria, hanno eseguito per noi l’Inno alla Gioia di Beethoven. Questo ci ha fatto emozionare moltissimo. Ma anche gli altri insegnanti, sia dell’infanzia che della secondaria di primo grado, ci hanno accolto con il sorriso sulle labbra malgrado vivano lontano dalla loro terra. I colleghi ci hanno detto che la cosa che i bambini cercano di più è la neve. Non sono classi numerose, ma non è semplice vivere dopo l’esperienza tragica del terremoto e comunque sia il personale scolastico che gli insegnanti fanno di tutto per rendere questo momento della vita di queste creature meno dolorosa possibile. Noi abbiamo portato poco … poca cosa confronto a tutto quello che hanno perso! Pur sempre un segno e un esempio per i grandi e per le persone che ci governano. Un seme che speriamo possa diventare un albero di solidarietà».