FABRIANO – Torna agli antichi splendori la collezione di arazzi della Pinacoteca civica di Fabriano. Opportunamente restaurati, i 13 arazzi di manifattura fiamminga, realizzati tra il XVI ed il XVII secolo originariamente di proprietà di una delle famiglie nobili fabrianesi, i Montani, potranno essere ammirati dal pubblico a seguito del nuovo allestimento della Pinacoteca fabrianese.
La Sabap ha provveduto a restaurare gran parte della collezione, bisognosa soprattutto di un intervento di ripulitura e di consolidamento delle strutture tessili, tramite sistemi di reintegro delle trame che hanno permesso di restituire agli arazzi la solidità e una migliore percezione delle scene raffigurate. «In occasione del nuovo allestimento della Pinacoteca civica Bruno Molajoli di Fabriano, realizzato lo scorso gennaio, è stato prevista l’esposizione di questi pregevoli manufatti, ormai da lungo tempo conservati in deposito, che dialogano nella Sala del Seicento con le imponenti tele seicentesche tra le quali quella di Orazio Gentileschi e dei suoi contemporanei. In particolare sono stati esposti gli arazzi appena restaurati dalla ditta di restauro Graziella Palei di Siena: una Scena di sponsali, XVII secolo, l’imponente arazzo rappresentante Alessandro doma Bucefalo, fine XVII secolo, nonché i due arazzi del ciclo Atti degli Apostoli raffiguranti il Martirio di Santo Stefano e San Paolo cacciato con Barnaba dal luogo della sua predicazione», informano dal Comune di Fabriano.
Lo scorso luglio è stato conferito l’incarico del restauro del secondo lotto di arazzi alla ditta Tessili antichi di Orvieto e in attesa del rientro di questi cinque importanti pezzi, «è doveroso ringraziare l’evidente l’impegno della Sabap profuso per il restauro e la tutela di questo importante nucleo di arazzi che caratterizza la collezione della Pinacoteca civica Bruno Molajoli, tanto che Luigi Serra importantissimo soprintendente delle Gallerie delle Marche nel redigere il catalogo nel 1921 lo intitolò non a caso “Pinacoteca civica e Museo degli arazzi di Fabriano”», si conclude in una nota del comune di Fabriano.